Sono giorni d'attesa in casa Inter. La rosa è ridotta all'osso - complice la pausa per le rappresentative nazionali - ma Mancini pone grande attenzione non solo alle vicende che coinvolgono interpreti nerazzurri lontani, ma anche a chi è alla Pinetina, per recuperare e migliorare. Il week-end porta in dote la Juventus, San Siro respira nuovamente l'aria della sfida d'alta classifica. L'Inter di testa - seconda alle spalle della Fiorentina - attende la Juve di rincorsa - successo in Coppa e note positive in A - Milano veste l'abito di gala.
Gara particolare, per trascorsi e tradizione. Squadre di natura opposta, allontanate dai fatti - fattacci - di Calciopoli, unite dal desiderio di vittoria. Un abito rinnovato, la lunga mano del mercato a cancellare il passato recente. Arrivi e partenze, il tempo come giudice, il campo a emettere il primo verdetto.
"Battere la Juve sarebbe un bel colpo e una cosa importante. E’ il derby d’Italia, sarà sicuramente una bella serata tra due grandi squadre. Ora serve una gara da Inter. Come preparerò la gara contro i bianconeri? Come sempre: è una partita storica, porta con sé motivazioni automatiche e fra l’altro negli ultimi anni questo derby d’Italia è diventato molto particolare per tutte le polemiche che si sono scatenate... Va preparata bene perché con sé porta attenzioni e soprattutto pressioni particolari".
Nel 2010, l'ultimo sussulto. L'Inter di Mourinho e della leggenda. Da allora, un lungo processo di distruzione e ricostruzione, fino alla situazione attuale, con il binomio Mancini - Thohir e un'estate torrida. Cinque successi, prima di una leggera frenata, ora la Juve.
"L'Inter non batte la Juventus in casa dal 2010? Beh allora basta così: è già passato troppo tempo...Spero di avere tutti a posto, i nazionali arriveranno fra martedì e giovedì e quindi bisognerà valutare tutto per bene. Se torna a disposizione".
Il tecnico analizza poi alcuni dubbi. Kondogbia è a disposizione, risolto il problema alla caviglia. Jovetic è già con la squadra, dopo l'eliminazione del Montenegro dalla prossima rassegna continentale, Ljajic è la carta a sorpresa. Il talento del serbo brilla in Nazionale, Mancini prende appunti.
"Kondogbia? Tornerà a disposizione. Jovetic non ha giocato col Montenegro e se giocherà domenica sarò felice. Ljajic? Non ho visto la sua partita, ma per lui non esiste alcun problema. Spero che Adem si ambienti il prima possibile, bisogna dargli tempo. Credo in lui, sennò non avrei chiesto di prenderlo all’Inter".
In chiusura, un plauso a Conte e alla Nazionale. Pass anticipato per il gruppo azzurro, Mancini loda il lavoro del tecnico e la crescita di Verratti.
"Complimenti perché qualificarsi non è mai facile, soprattutto con un turno d’anticipo. Speriamo poi che da qui a giugno l’Italia possa migliorare, perché alla fine dei conti facciamo sempre bene agli Europei o ai Mondiali. Verratti come Pirlo? Pirlo è Pirlo ma Verratti ha accumulato esperienza internazionale importante".