L'Inter si ritrova, a Milano. Tempo di Serie A, poche ore dopo il successo di misura con il Verona. A San Siro, arriva la Fiorentina di Paulo Sousa per un duello d'alta quota. Prima e seconda della classe, questo dicono i numeri. Il secondo test di rilievo per l'Inter targata Mancini, il secondo esame per il progetto avviato al Franchi dal portoghese. Due squadre pragmatiche, forgiate su una cortina di ferro, pronte a cogliere l'occasione, senza colpire per bellezza o fluidità.  

Alcuni dubbi accompagnano l'avvicinamento alla partita. Juan Jesus è in crescita e punta ad acquisire nuovamente il tradizionale ruolo sulla corsia di sinistra. Telles - bene con l'Hellas, soprattutto in fase offensiva - è l'alternativa al brasiliano. Le caratteristiche dell'undici ospite, imperniato su due esterni di qualità e corsa, inducono ad ipotizzare il rientro dal primo minuto di Juan, condizione fisica permettendo. Al centro, Miranda e Medel. Murillo prosegue il lavoro di recupero, ma Mancini non vuole correre rischi, soprattutto in questa fase iniziale. Santon - per spirito e personalità, sorpresa di inizio stagione - sull'out di destra.

In mediana, sopravvive come sempre la candidatura di Brozovic. Felipe Melo - uomo del match nel turno infrasettimanale - è il perno centrale, ai suoi lati il croato e Kondogbia. Guarin non vive un momento particolarmente felice. Beccato dal pubblico mercoledì, stenta a decollare dopo il capolavoro nella stracittadina. Mancini pensa di offrire al colombiano un attimo di respiro, garantendo anche maggior equilibrio in una terra di mezzo dove la Fiorentina può vantarsi del palleggio educato di Borja Valero.

Perisic confermato nei tre davanti. Dopo la prima esperienza da attaccante di fascia, rientro nei ranghi per l'ex Wolfsburg. Posizione centrale alle spalle di Jovetic - dentro per Ljajic - e Icardi. Si torna allo schieramento proposto nelle prime giornate, con un trequartista ad unire i due reparti.