Il lampo di Guarin nel derby di ieri sera, che ha permesso all'Inter di vincere il derby e presentarsi in testa alla classifica di Serie A, ha lanciato un messaggio al campionato: la squadra neroazzurra c'è e le tre vittorie consecutive sono il miglior viatico per iniziare la stagione e per infondere tranquillità e serenità ad un gruppo che ne sentiva il bisogno. Tra le ruggini della scorsa stagione da scrostare e con la necessità di inserire in gruppo i nuovi innesti, vincere le prime gare della stagione servirà all'allenaore jesino ad avere il terreno meno in salita verso il raggiungimento dei suoi obiettivi. 

Le prime gare hanno dato un segnale forte al campionato, che non vuol dire che l'Inter è già pronta a giocarsi lo Scudetto fin da subito, ma che il biscione è pronto per tornare quantomeno ai livelli che gli compete. Lo stesso allenatore dell'Inter Roberto Mancini, ospite del padiglione Kinder a Expo, è tornato sui temi della partita: "Ci fa piacere essere in testa ma sappiamo che la strada è ancora lunga. Siamo felici di aver vinto il derby ma non è successo ancora nulla. Sono contento soprattutto per Moratti e per Thohir, quest'ultimo tra l'altro non è potuto venire ma spero si sia divertito".

Il compito dell'ex allenatore del City sarà, ovviamente, quello di ricompattare il gruppo e di trovare la migliore soluzione possibile per schierare i suoi in campo: "Rispetto alla scorsa stagione abbiamo qualche giocatore nuovo, ma anche l'anno scorso la squadra era buona. Quando ci sono cambiamenti serve tempo per assestarsi. Abbiamo alcuni giocatori da poco tempo, alcuni da una settimana altri da soli 4 giorni, ed è chiaro che a loro servirà un po' di ambientamento. L'importante, per ora, era fare risultato. Siamo primi in classifica, ma non cambia nulla: sappiamo cosa dobbiamo fare e sappiamo che dobbiamo essere sempre concentrati". 

Le parole di Mancini si rivolgono infine sul ruolo affidato a Perisic e sull'esclusione di Ranocchia: "Vediamo, non si può cambiare tutto in pochi giorni. Al suo posto ci sarei rimasto male, ma farei di tutto per mettere in difficoltà l'allenatore e farlo ricredere. In questi casi si pensa sempre che è colpa dell'allenatore ma è il giocatore che deve mettere in condizioni il tecnico di schierarlo. Sono, però, convinto che tornerà ad essere utile alla causa. Felipe Melo? Gran partita, sono contento di lui, non è al massimo ma ha dato tutto, così come Guarin che è stato importante. La Juventus a meno 8? Questo è il calcio, ma se non vincerà il campionato sarà comunque sempre lì in alto".

L'altro protagonista assoluto della serata di ieri è, ovviamente, Fredy Guarin, che ai microfoni di Inter Channel racconta il suo gol: "Santon mi serve, Icardi esegue la diagonale portando via l'uomo, mentre io faccio una finta per poi calciare di sinistro sul secondo palo. Ho dedicato il gol ai miei figli, ma ovviamente è anche per i tifosi. Ieri sera lo stadio era pieno, e questo è sempre bellissimo per noi. Ci hanno sempre sostenuto. Semplice? Tutto è stato bellissimo ed emozionante. Il derby è sempre nella storia, ma non sapevo delle 100 partite. Sicuramente è una bella emozione per me".

Infine, il colombiano parla dei festeggiamenti a fine partita e del gruppo che si è creato in spogliatoio: "Io ho sempre detto che tutto questo è naturale, quando c'è un gruppo vero di uomini i risultati vengono di conseguenza. Il nostro presidente ci ha sempre aiutato, poi nei momenti difficili lui è sempre stato il primo a sostenerci e motivarci. Merita per primo questa vittoria nel derby, è sempre bello vincerli. Speravo di fare un gol del genere, ogni derby sognavo un gol del genere. E stanotte non ho dormito molto".