29 agosto 2009. Le spiagge non si sono ancora svuotate, gli italiani stanno trascorrendo i loro ultimi giorni di vacanza. San Siro, però, è aperto e vestito a festa, gremito per il primo derby stagionale. I nerazzurri di Mourinho, freschi campioni d'Italia, affrontano i rossoneri, i quali dopo otto anni hanno salutato da poco Carlo Ancelotti per affidarsi alla guida di Leonardo.
In comune, tra Inter e Milan, due addii pesanti, pesantissimi. Zlatan Ibrahimovic da una parte, decollato verso Barcellona con l'intento di vincere quella Champions League che ancora gli manca, Ricardo Kakà dall'altra, che ha ceduto alla corte del Real Madrid. I nerazzurri, però, hanno sostituito lo svedese con alcuni giocatori di tutto rispetto: innanzitutto Samuel Eto'o, rientrato nell'affare Ibra; dal Genoa di Preziosi è arrivata poi l'accoppiata Milito-Thiago Motta. Per puntellare la difesa si è scelto Lucio del Bayern Monaco. E per finire, proprio in extremis, il trequartista chiesto da Mourinho, Wesley Sneijder. E tutti, olandese compreso - sbarcato nemmeno 48 ore prima - sono titolari alla Scala del Calcio.
E già al sesto minuto si intuisce come andrà la partita: Wesley Sneijder si presenta ai suoi nuovi tifosi con un destro a giro dai trenta metri che obbliga Storari al miracolo. Ma sono tre degli altri nuovi acquisti nerazzurri, Eto'o, Milito, e Thiago Motta, a confezionare, al minuto 29', una combinazione perfetta, quasi da calcio a cinque, che porta al gol dell'italo-brasiliano. Sembra giochino insieme da una vita tanto conoscono alla perfezione i movimenti dei compagni. Il Milan è stordito, più di tutti capitan Gattuso, costretto a stendere Eto'o in aria. Il Principe Milito, allora, fa 2-0 dal dischetto dopo appena sei minuti. Dura solo fino al 39' la partita di Ringhio: un fallo a centrocampo su Sneijder, infatti, costringe Rizzoli al secondo giallo. Il primo tempo sponda Inter è uno spettacolo: al 45' una combinazione tra Maicon ed il già protagonista Milito porta il terzino brasiliano a siglare il 3-0, ed i decibel dei sostenitori nerazzurri raggiungono picchi invidiabili. Il secondo tempo non cambia la storia del match, ma la impreziosisce con un gran gol da parte di Deki Stankovic, dai 30 metri, che si insacca dritto sotto l'incrocio, per il 4-0 finale.
Difficile sapere, a distanza di sei anni, quale tifoso nerazzurro al termine di quella partita avrebbe immaginato un proseguo di stagione così trionfale, conclusosi con il Triplete. E' probabile, però, che un derby così dominato diede consapevolezza a Josè Mourinho e ai suoi ragazzi delle potenzialità di quel gruppo. E il resto, poi, è fin troppo noto.