Giornata di presentazioni in salsa balcanica in casa Inter ad Appiano Gentile, dove dopo la dieci giorni di pausa a causa degli impegni delle nazionali, sono stati presentati gli acquisti dell'ultima ora: da una parte Adem Ljajic, dall'altra Ivan Perisic. In attesa di vederli in campo con la maglia neroazzurra la presentazione ufficiale alla stampa è stato un motivo per conoscere motivazioni ed aspettative da questa nuova avventura milanese.

Si parte, per dovere di ospitalità, da chi la Serie A l'ha solo toccata più volte attraverso le pagine dei giornali, ovvero il croato ex Wolfsburg. Inevitabile partire dalle emozioni in vista del derby: "L'Inter è uno dei migliori club al momento, il derby la prima partita e sono fortunato a giocarla, anche se tutte le partite sono importanti. Il trasferimento? Sono stati tre mesi particolari per la mia situazione, ma l'Inter è una grande club. Ci sono stati dei momenti difficili, ma a un club del genere non si può dire no. Ho parlato con il Wolfsburg e alla fine siamo riusciti a venire all'Inter. Il mio agente parlava sempre con Fassone e Ausilio, poi Mancini mi ha chiamato e abbiamo parlato della posizione in cui avrei giocato".

Si passa da Wolfsburg, dove Perisic era amato ed osannato, ad una città ed una tifoseria che metterà tanta pressione sulle sue spalle, ma Perisic le dribbla così: "Tutti hanno delle responsabilità quando si gioca nell'Inter, gli anni passati sono stati molto importanti per me. Penso che venire all'Inter sia il meglio per il prosieguo della mia carriera. Questa è la prima volta che più di un club ha lottato per avermi o tenermi. Ma l'Inter mi ha voluto fortemente, con mister Mancini in primis. Questo è stato importantissimo per me. Lo scudetto ed l'approccio con il calcio italiano? Non voglio parlare di questo e della Juventus. Voglio pensare all'Inter e a giocare ogni gara. Penso che era il campionato più importanti qualche anno fa, mentre ora è stato perso un posto nella Champions League. Credo però che le cose andranno migliorando. La squadra? Siamo concentrati sulla prossima gara. Con il Wolfsburg siamo arrivati secondi dietro al Bayern Monaco, ma l'Inter è l'Inter. Un grandissimo club".

Infine, si chiude con una provocazione sulla stracittadina milanese di domenica: "Se sono pronto? Il derby è il derby, e per un giocatore scendere in campo contro le big come Juventus e Milan è il massimo".

Adem Ljajic invece non è alla prima parentesi italiana e conosce bene l'ambiente che si respira a San Siro, e si dice già pronto per esordire domenica contro il Milan: "Non abbiamo ancora avuto tempo di pensare a questa partita, siamo arrivati due giorni fa, c'erano tante cose da fare, da oggi cominceremo a pensarci. E' una partita speciale per tutti noi, i tifosi, un derby importante in tutto il mondo. Daremo tutto in campo poi vediamo".

Si torna, anche in questo caso, sulle motivazioni della scelta dell'Inter, che può rappresentare il definitivo trampolino di lancio per il calciatore ex Fiorentina e Roma: "Se ne parlava anche un po' prima della fine di mercato, abbiamo fatto poi tutto alla fine e sono contento di essere qui. Posso giocare con una grande maglia e migliorare. E' stato difficile lasciare Roma certo ma ho parlato anche con Mancini, mi ha convinto e volevo venire qui alla fine. Una piazza diversa da Roma, che pur essendo una piazza difficile mi ha accolto bene. Non conosco ancora l'ambiente ma tra qualche settimana saprò essere piu' preciso. Mihajlovic è stato importante per me, la mia crescita, mi ha fatto giocare molto e ci saluteremo sicuramente. Cinque anni e mezzo, ogni anno mi sento meglio, imparo ogni anno qualcosa. Ho lavorato con tanti allenatori che mi hanno fatto crescere. Sono arrivato giovane, facevo anche qualche casino, però alla fine sono maturato ho quasi 24 anni e anche i giocatori piu' anziani mi hanno aiutato".

La presentazione si chiude con una provocazione che riguarda ovviamente lo Scudetto ed un'eventuale sfida ai bianconeri: "La Juventus ha vinto gli ultimi 4 campionati, ha qualcosa in piu'. Ora pensiamo partita dopo partita e vediamo dove arriviamo".