Le vittorie più belle sono quelle sofferte, si dice. Certo la Lazio può capire perfettamente il detto, visto che l'ha provato sulla propria pelle nella gara di stasera, l'andata della doppia sfida di quarto turno preliminare di Champions League contro il quotato Bayer Leverkusen. All'Olimpico ad aver la meglio sono i biancocelesti, con il minimo risultato: un 1-0 bugiardo per quanto visto in campo, per le occasioni da entrambe le parti. Due pali, tentativi da lontano, azioni in velocità. Alla fine lo scatto decisivo è quello del protagonista meno atteso, che al 77' brucia Tah e decide la sfida. Keita Balde Diao, uomo mercato, dato fino a poche ore fa sul piede di partenza. Un gol che cambia tutti gli scenari, per lui e per la Lazio.

LE SCELTE - Lo spagnolo non era nell'undici iniziale, e se Djordjevic fosse stato bene probabilmente non sarebbe stato nemmeno in panchina. Davanti Pioli sceglie Klose, con Onazi titolare in mediana a dare corsa e contenimento. Ce la fa De Vrij, non Marchetti: tra i pali va Berisha. Schmidt risponde con il classico 4-2-3-1, con un'assenza pesantissima in difesa: quella di Omer Toprak. Gioca Tah, classe 1996 acquistato dall'Amburgo ma ancora un po' acerbo. Davanti i fantastici quattro, con Kramer e capitan Bender in mediana. Hilbert preferito a Donati sulla fascia destra.

PRONTI-VIA: MEGLIO LA LAZIO - Sin dalle primissime battute il pallino del gioco è alternato tra le due squadre, come sarà poi durante tutta la gara: nessuno riesce mai a imporsi veramente. I biancocelesti però cominciano meglio sotto il punto di vista del temperamento, andando più decisi nei contrasti e arrivando primi sui palloni vaganti. Parolo ha anche una buona occasione sul destro (dopo una chiusura importante di Basta), ma viene respinto in corner.

ARRIVA IL BAYER - Alla lunga i tedeschi si fanno sentire ed escono alla distanza, in tutti i sensi: i lanci sulla fascia destra, dove agisce Bellarabi, mettono spesso e volentieri in crisi la difesa della Lazio. Nel giro di cinque minuti i tedeschi generano due occasioni enormi: prima è Bellarabi a svariare sulla sinsitra, ricevere e provare il destro a giro da posizione favorevole, dentro l'area, ma la palla termina alta di poco sopra la traversa. Al 26' tocca a capitan Bender far tremare l'Olimpico: sassata clamorosa con il destro da oltre 20 metri, dritto per dritto sul palo alla destra di Berisha, che è battuto ma vien salvato dal montante. La reazione biancoceleste è immediata ed è affidata a Klose: il tedesco lanciato in profondità salta Leno ma da posizione defilatissima trova solo il palo esterno, infortunandosi anche nel momento dell'allungo. Il tedesco lascerà il campo all'intervallo, mentre la partita prosegue tra falli piuttosto duri e magie quasi riuscite: Calhanoglu prima del riposo ci prova da centrocampo, la sfera esce di un amen a Berisha ancora battuto.

LA RIPRESA: INIZIO SPRINT DEI TEDESCHI - Un cambio per parte all'intervallo, con Keita al posto di Klose nella Lazio e Mehmedi al posto di uno spento Son nel Bayer. Lo spagnolo ci prova subito in velocità ma trova la chiusura di Tah, primo atto di un duello destinato a riproporsi. Di fatto è l'unica fiammata dei biancocelesti, in sofferenza per gran parte del secondo tempo: tra azioni mai concluse, bombe di Calhanoglu (sulle quali stavolta Berisha c'è) e palloni fuori di poco (diagonale di Mehmedi), il Leverkusen non riesce ad andare in vantaggio. Anzi, ci riuscirebbe anche: Calhanoglu calcia a incrociare dopo un numero di Bellarabi a destra, ma Kiessling viene colpito dal pallone in posizione di offside.

KEITA-SHOW - Al 71', opo esser bruciato un altro paio di volte da Keita dopo il primo duello, Tah si trova un altro avversario scomodo come Felipe Anderson: il brasiliano trova proprio lo spagnolo a centro area, destro a botta sicura sul quale Leno vola a deviare trovando anche l'aiuto di Wendell, immolatosi. Lo scatto buono di Keita Balde Diao è quello che arriva al 77': lascia sul posto Tah, si protegge col corpo e incrocia col destro, un bacio al palo e palla in rete. Il numero 14 è scatenato, ci riprova pochi minuti dopo ma viene steso. Nel finale si fa male anche De Vrij, ma la Lazio continua a non soffrire troppo: il gol dello svantaggio sembra aver sedato il Leverkusen, che rischia anche di subirne un altro nel finale, anche se Felipe Anderson calcia troppo su Leno e ignora i compagni al centro.

Alla fine il fischio finale è un sospiro di sollievo per i biancocelesti. L'Olimpico esplode e sogna la Champions League, ma c'è da passare dalla BayArena.