Una sgambata, poco più. L'Inter si "rintana" a Brunico, lontano dai riflettori asiatici, a debita distanza da Istanbul. Nel pomeriggio di ieri, una partita a ritmi blandi per mantenere vive le gambe dei giocatori, per spingere la condizione a un livello ottimale. L'Al Ahli non ha la forza tecnica e tattica di Bayern o Real, non ha giocatori alla Sneijder, ma è in forma campionato. Il campo mostra il differente passo delle due compagini, ma Mancini bada soprattutto a sperimentare soluzioni differenti.

Il punto fermo è la difesa a tre, con un'Inter a profonda trazione anteriore. Il rischio, con un modulo prettamente offensivo, senza la giusta tenuta, è di esporsi alle folate altrui e i nerazzurri, specie nei primi minuti, sbandano diverse volte. Lima, vecchia conoscenza del Benfica, trafigge la retroguardia di Mancini.

In campo, Medel si schiera sulla linea di difesa, mentre Shaqiri è all'ala. L'utilizzo dello svizzero può segnare un primo momento di disgelo in una fase critica del mercato. La squadra cambia faccia nella ripresa e, tra gli esuberi, trovano posto in campo anche Andreolli - fresco di rifiuto al Bologna - D'Ambrosio - sempre in orbita Schalke - e Nagatomo.

L'Inter cresce, perché pur spregiudicata, ha ora un senso logico. Imposta, crea e mette sul piatto una qualità superiore. Il timore di chiudere ancora una volta senza aver bucato la rete viene cancellato dall'ultimo arrivato. Spunto di Jovetic, massima punizione e rigore realizzato dallo stesso montenegrino.

L'amichevole si chiude in parità, con l'Inter che attende ora nel match di sabato l'Athletic Bilbao. Difficile, al momento, trarre un bilancio, fondamentale correggere le imperfezioni verso la prima di campionato.