E' iniziata ufficialmente stamane la missione della Lazio verso la Supercoppa Italiana, in programma sabato prossimo a Pechino contro la Juventus di Massimiliano Allegri. La sfida sarà un remake, ma anche una rivincita, della Finale di Coppa Italia disputata all'Olimpico, che brucia ancora nelle menti dei calciatori di Stefano Pioli, ad un passo dalla conquista del titolo prima di capitolare al gol di Matri nel supplementare.
Si volta capitolo. Si cambia stagione ed anche alcuni dei protagonisti che si vedranno tra una settimana in campo saranno diversi rispetto alla gara disputata un paio di mesi or sono. Pioli è alle prese con le quattro sconfitte di seguito e con la grana della fascia di capitano da risolvere tra Biglia e Candreva, che ha destato non pochi malumori tra il gruppo ed i protagonisti in questione. Chi invece non è cambiato rispetto allo scorso anno é Miroslav Klose, bandiera della Lazio e uno delle colonne portanti dello spogliatoio biancoceleste, che alla vigilia della partenza ha provato a raccogliere i cocci rotti dopo le quattro partite prestagionali non esaltanti.
Si parte dalla sfida contro il Mainz: "Questo era soltanto un test, ma ovviamente noi non volevamo perdere. Il Magonza è un po’ più avanti di noi nella preparazione. Questo vale anche per la partita con l’Anderlecht. Però non vuol dire nulla. Credo che in quest’ultimo incontro abbiamo giocato un po’ meglio che nelle precedenti occasioni. Si vede che gli schemi di gioco non sono ancora così soddisfacenti quando manca la condizione fisica. Ora siamo al completo e spero che nei prossimi giorni in Cina potremo allenarci bene in modo da avere un’opportunità di vincere la Supercoppa contro la Juventus. L'accoglienza del pubblico di casa? È sempre un piacere tornare a casa anche se si tratta di visite brevi e sempre più rare. Qui conosco tutti".
Il quasi quarantenne tedesco analizza infine i propositi per la stagione che sta per aprire i battenti, nella speranza di ricalcare le prestazioni degli ultimi mesi di quella appena conclusasi: "Spero di avere un’altra annata come la precedente che ci ha portato al terzo posto e in cui ho segnato 13 reti. Per me è stato un anno positivo perché non ho avuto infortuni. Quindi ho potuto sempre giocare. È stato questo il motivo che mi ha indotto a decidere di prolungare il contratto di un anno. Per il mio carattere, sono sempre stato un esempio per la coesione della squadra., cerco di mostrare cosa fare col pallone. Se in allenamento noto qualcosa di particolare, ne parlo subito con gli altri. Ci scambiamo le opinioni sulle diverse situazioni. Vedremo come andranno le cose quest’anno, abbiamo molti giovani talenti. Sono diamanti grezzi che devono essere levigati".
Presente al check-in all'aereoporto di Fiumicino c'era anche il direttore sportivo Tare, che ha parlato brevemente ai microfoni del Corriere dello Sport: "Non possono bastare dei brutti risultati nel calcio di luglio per cancellare il lavoro di un anno. Allarme? Non la vedo così e neanche Pioli, intanto perchè si dimenticano troppe cose successe questa estate. Il gruppo è stato diviso a scaglioni perché non è stato possibile partire per il ritiro tutti insieme e se penso che solo due sere fa a Mainz, con l'arrivo di Biglia, il mister ha potuto vedere tutti insieme i giocatori...".
Dal passato seppur recente, al futuro con la Supercoppa Italiana, da giocarsi contro la Juventus, sullo sfondo: "Certe difficoltà erano state messe in preventivo. E' calcio di luglio, dovevamo prepararci ad un mese di agosto tremendo con gli impegni in Supercoppa e Champions abbiamo anticipato certe partite. Pioli le voleva per accelerare il rodaggio e mettere minuti nelle gambe, non per centrare i risultati. Non tutti si sono allenati allo stesso modo e ci sono stati dei contrattempi. Comunque ha ragione Pioli, sono convinto che saremo allo stesso livello di gambe per giocarcela. Poi una partita può andare in tanti modi".
Dal direttore al presidente Lotito, che seguirà la squadra nella trasferta cinese: "Speriamo di allestire una squadra competitiva. Se sono fiducioso per la Supercoppa? Spes ultima dea. Ogni partita è una storia a sé, quindi vedremo quello che succederà in campo e quelle che saranno le condizioni della squadra, se scenderà in campo con l'organico al completo e se sarà determinata. Tutte queste sono componenti che concorrono al raggiungimento degli obiettivi. Le sconfitte? Credo che nella vita contino i fatti e non le partite d’allenamento".