L'Inter cede di misura al Milan, ma il volto di Mancini, disteso, non mostra alcun segno di preoccupazione. A Shenzhen, il tecnico schiera una formazione sperimentale per buona parte dell'incontro, lanciando giovani di belle speranze, senza affaticare i "big", pronti al rientro lunedì contro il Real. Il risultato di questi tempi conta poco, sono le sensazioni a incidere e Mancini raccoglie progressi e buone indicazioni. Nella ripresa, un assaggio di campo per alcuni titolarissimi, da Kondogbia a Icardi, per non perdere il feeling con il progetto nerazzurro.
"Sono contento della nostra prestazione, anche se abbiamo perso la partita. La cosa più importante è che siamo migliorati. Quando sei in questa fase non puoi essere al 100 percento".
"Avremo 2 partite nelle ultime 48 ore e per questo ho cambiato la squadra nei primi 60 minuti. La cosa importante è preservarsi dagli infortuni e non volevamo correre nessun rischio".
Una pacca sulla spalla con Mihajlovic. Un rapporto di stima e amicizia lega l'allenatore dell'Inter al serbo. La parabola dei due ha diversi punti d'incontro, tra campo e panchina, oggi Sinisa e Roberto si ritrovano alla guida di opposte fazioni, ma il trascorso non si cancella.
"Con Sinisa ci siamo salutati e abbiamo parlato un po'. Penso che farà bene, mi sembra che la sua squadra stia prendendo forma. Credo che sarà contento".
Chiusura sul modulo. La difesa a tre stuzzica l'interesse dei presenti, una novità che sorprende. L'Inter attuale vive della presenza di un trequartista alle spalle di due punte, con la difesa a quattro protetta dai tre di mezzo. Il 3-5-2 è quindi una soluzione sporadica, in attesa di ottenere dal mercato le ali giuste per virare con forza sul 4-3-3.
"Il 3-5-2? L'abbiamo provato, magari la rifaremo, ma era un esperimento".