Massimo Moratti confida alla Gazzetta dello Sport le sue impressioni. Sul volto un sorriso, l'occhio si illumina, quando il discorso cade sulla passione di sempre, l'Inter. Il mercato di primo piano riaccende i riflettori dopo l'anonimato recente. Mancini è un tecnico che non accetta di buon grado posizioni di rincalzo, ha grande personalità e pretende giocatori di livello assoluto. Da qui l'input a Thohir. Il tycoon recepisce e mette mano al portafoglio. Innesti in ogni zona di campo, il fiore all'occhiello è Kondogbia, strappato ai cugini in una notte francese.
"Sono soddisfatto, Erick sta operando benissimo sul mercato: si sarebbe potuto vivacchiare qualche anno ma bene così. L'obiettivo è quello di tornare in Champions, se poi questo avviene attraverso la vittoria dello Scudetto tanto meglio. Quando Thohir mi ha chiamato per dargli il mio assenso alle operazioni superiori a 20 milioni, gli ho subito detto di sì: anche se l'ho visto giocare soltanto in tv mi sembra fortissimo, poi anche l'allenatore ne parlava in modo entusiasta. Gli permetterà di lavorare più tranquillo e di risvegliare l'ambiente che ha bisogno nuovamente di entusiasmo. Penso che sia anche meglio di Tourè, soprattutto perchè è dieci anni più giovane ed è da giocatori come questi che bisogna ripartire per tornare grandi: il supporto dei tifosi lo aiuterà ad integrarsi sempre di più. Il fatto di averlo strappato al Milan poi ha un non so cosa di particolarmente piacevole...".
Le operazioni in entrata continuano senza sosta, l'Inter lavora a Perisic e Jovetic, senza dimenticare Salah, al momento bloccato dalla querelle con la Fiorentina. In mezzo al campo, Mario Suarez, in uscita dall'Atletico. Nel medesimo tempo, si lavora sul fronte cessioni, perché il mercato deve essere in parte autofinanziato. Shaqiri è il nome più caldo, la Premier punta molto sullo svizzero, ma non mancano chiamate dalla Bundes e dalla Liga. Moratti racconta le difficoltà nel piazzare colpi utili a sfoltire la rosa e a sistemare le casse del club.
"Anche ai miei tempi non era semplice fare il mercato in uscita, perchè difficilmente vendi al prezzo che vorresti: sento però che faranno bene anche lì. Uno o due attaccanti per tornare al top? Aspetto che l'opera venga completata. Balotelli? Spero che torni ai livelli di un tempo, per ora non credo però che venga ritenuto funzionale al progetto".
L'obiettivo è rintuzzare l'affondo bianconero. La Juventus è al momento a un piano superiore, perché gode di un impianto collaudato, di ottime finanze e di mirati innesti, funzionali all'idea di calcio di Allegri. Le partenze di Pirlo e Tevez non intaccano la forza della Signora, almeno all'apparenza, ma il rilancio dell'Inter (e del Milan) chiude, in parte, la forbice.
"Per quanto si è visto fino ad ora direi di sì, poi ovviamente la decisione definitiva spetterà al campo. Tra le squadre che sicuramente faranno bene ci sarà la Roma, lo scorso anno ha avuto parecchia sfortuna. Il Milan ha ottime possibilità, deve prima però rinforzarsi in difesa dato che gli attaccanti ce li ha già".
Una battuta anche su Mihajlovic, da sempre nerazzurro e ora sulla panchina del diavolo. Il Milan sceglie Sinisa per ripartire, Mihajlovic si mette in gioco e lascia la confortevole Liguria per approdare a Milano.
"Fa grande impressione vederlo dall'altra parte, da grande professionista qual è sicuramente farà molto bene: l'importante però è che nei derby si ricordi di essere interista...".