Lukas Podolski riparte, non dalla Premier, non dai Gunners, ma dal Galatasaray. La Turchia ospita il teutonico in cerca di rilancio, sullo sfondo l'Europeo, in programma tra un anno in Francia. Podolski chiede spazio, campo e sceglie il Gala, per rilanciare la sua candidatura alla competizione continentale.
L'Italia è un ricordo lontano, sei mesi all'Inter, senza lasciare il segno. Podolski indossa la maglia nerazzurra 18 volte, segna in una sola occasione, un sinistro violento, a travolgere il muro friulano. Spezzoni, minuti finali in cui provare a raccontare qualcosa, difficilmente l'intero arco di una partita. Mancini osserva Podolski e punta su giocatori in grado, fisicamente, di lasciare un'impronta. Il tedesco porta in dote esperienza e passato, ma i riflessi sono lenti, Lukas arriva un secondo dopo, paga panchine e mesi a singhiozzo.
Ben prima della chiusura della stagione, sceglie di rientrare in Premier, all'Arsenal, la sua casa dal 2012, dopo l'addio al Colonia. Wenger ha però idee diverse, Podolski parte nelle retrovie, non è tra i titolarissimi dei Gunners. Il rischio di un'altra stagione in naftalina convince l'attaccante a cambiare aria. Il Galatasaray è l'occasione per cancellare il passato recente, per riprendere a correre, questa volta con continuità. Gol e prestazioni per convincere Loew, per conquistare la Germania.
L'ultimo treno porta in Turchia, una fermata verso la Francia. All'Arsenal 4 milioni, a Podolski una chance.