Quest’oggi è andata in scena l’ultima conferenza di Filippo Inzaghi come allenatore del Milan. Ci si potrebbe scrivere un trattato sopra l’esperienza di Pippo sulla panchina rossonera. Ha evidenziato nel corso della stagione tutti i limiti da allenatore, non ha retto la pressione dell’ambiente, e non ha tirato fuori il meglio da una squadra che con tutti i demeriti possibili non è riuscita a reggere il passo delle avversarie neanche per un posto disponibile in Europa League; ma il cambio di strategia “sfacciato” dell’ultima settimana non è stato sicuramente un atto piacevole da parte del diavolo.
Così ne è venuta fuori una conferenza stampa tirata, con un Inzaghi visibilmente amareggiato e rassegnato. Non è facile sedersi in conferenza stampa davanti ai giornalisti che, per onor di cronaca, devono mettere il "dito nella piaga" mentre sei stato abbandonato dall’intera società; con l’amministratore delegato (l'uomo che più di tutti ti volle in panchina) che da una settimana imperversa per le vie di Madrid per cercare di convincere il successore sulla tua panchina (che già ha affermato che non verrà). Inevitabili le domande sul viaggio spagnolo di Adriano Galliani, e Pippo ha risposto : “Nessun problema, sono stato avvisato per tempo. Sono grato al Milan e ho un contratto. Cercherò di preparare al meglio la prossima stagione, finché non mi verrà detto qualcosa. Dopo 10 mesi ho capito molto di più della rosa e dell'ambiente e sono convinto che questa squadra possa migliorare.” Quando si iniziano a fare insistenti le domande sul suo futuro e sul possibile approdo di Ancelotti, Inzaghi ovviamente inizia a spazientarsi: “Ancora sul mio futuro? Ho un contratto. Non sono rassegnato. Le parole di Berlusconi? Non le commento, parliamo della partita di domani.” Sul corteggiamento della dirigenza rossonera ad Ancelotti e l’ipotetica collaborazione di Inzaghi, magari con un altro ruolo in società, Pippo ha le idee chiare: “Cosa vuol dire? Io farò l'allenatore per i prossimi 30 anni, sono molto conscio delle mie idee, della mia forza e della mia cultura del lavoro. Ancelotti è un caro amico e non c'è nessun problema con lui. E' impensabile che io rimanga con un altro ruolo. Io faccio l'allenatore." Alla domanda di un giornalista se gli piacerebbe essere sostituito da Ancelotti, la risposta critica e seccata di Inzaghi non si è fatta attendere: “"Ti sembra una bella domanda? Torna a quella di prima". Il rischio di vedere un dead walking man, sfiduciato dai piani alti che si sieda in conferenza abbastanza seccato, era ampiamente contemplato.
Come suggerito da Inzaghi, torniamo alla domanda di prima, e focalizziamoci sull’ultima partita della stagione che il Milan dovrà affrontare domani sera. Sulla partita di domani sera a Bergamo contro l’Atalanta, Pippo risponde: “Io non voglio perdere nemmeno quando gioco a calcetto. La squadra, da Napoli in poi, ha sempre messo in campo tutto. Abbiamo vinto contro Roma e Torino, ma sono passate sotto traccia. C'è una buona base per ripartire l'anno prossimo.” Sugli eventuali ritocchi alla rosa in vista della prossima stagione il suo pensiero è: “Si vede che il Milan si sta muovendo, la società sa bene cosa serve. Però io penso che ci siano tanti giocatori, che oltre ad essere bravi tecnicamente, ma anche moralmente. Poi è chiaro che il primo che mi viene in mente è Honda, che lavora 10 ore al giorno. Come lui, ce ne sono una quindicina, e questo è importante. Se a questo gruppo vengono aggiunti giocatori importanti, allora torneremo competitivi. So che è dura chiedere ancora pazienza, ma ci vuole. I grandi giocatori? Più ce ne sono, meglio è.” Bergamo per Inzaghi non è solo l’ultima, tribolata, partita alla sua prima stagione d’allenatore, ma anche da dove ebbe inizio la sua carriera da calciatore con la maglia dell’Atalanta: “Sono sempre stato bene li e spero che domani sia una bella giornata di sport.” Il Milan deve ripartire dall’ottima vittoria con il Torino, dove il tridente scelto da Inzaghi è stato decisivo per le sorti del match. Ma per domani sera, Inzaghi afferma, è difficile venga riproposto: “Se avessimo giocato con lo stesso spirito di domenica, avremmo vinto più partite. El Shaarawy e Pazzini non si sono allenati, Menez non sta bene e Diego Lopez ha un problemino. Vedremo. L'Atalanta vorrà fare bene e spero di mettere in campo la squadra migliore.” Mentre sicuro partirà titolare Keiuske Honda: “Honda gioca. Speriamo che segni perché se lo merita per quello che sta facendo.” Da ex allenatore della primavera rossonera, con la quale vinse il torneo di Viareggio, c’è spazio anche per una domanda sui giovani e sull’esordio di Mastalli di settimana scorsa: “Faccio i complimenti al settore giovanile, Mastalli è stato il mio capitano negli Allievi e in Primavera e sono contento che abbia esordito a San Siro e ha fatto 20 minuti buoni. Domani ci saranno in panchina altri ragazzi. Bisogna vedere l'andamento della gara, però ci potrebbe essere spazio per un altro ragazzo.”
Per finire riportiamo la prima domanda alla quale Inzaghi ha risposto alla conferenza stampa di quest’oggi. La domanda che coglie tutto il senso di questa stagione. Cosa pensa Filippo Inzaghi di questo campionato che domani sera finirà ? "La stagione della squadra... Abbiamo ottenuto meno di quello che pensavamo. L'ultimo periodo è stato buono, abbiamo iniziato a rigiocare da squadra troppo tardi. Veniamo da 3-4 partite fatte bene, le ultime due in casa benissimo. Ci sarà un bell'ambiente a Bergamo e sono contento per l'Atalanta che si sia salvata. Spero che la squadra confermi quello che ha fatto vedere nelle ultime partite e che tenga alla maglia del Milan, dobbiamo finire a testa alta."
Un grande in bocca al lupo a Superpippo per la partita di domani sera e per il proseguimento della sua carriera d’allenatore; sperando che (come il Milan) dagli errori ciclici di questa stagione si possa imparare.