Con due obiettivi ancora da ottenere, l'Inter e Mauro Icardi preparano al meglio la sfida decisiva di domenica contro l'Empoli. Nonostante la sconfitta rimediata contro il Genoa, la squadra neroazzurra spera ancora nel settimo posto, ultimo per accedere ai preliminari di Europa League. Per farlo dovrà sperare nella sconfitta della Samp in casa contro il Parma di Donadoni.
Mentre l'Inter lotterà per un posto in Europa, Icardi si giocherà con Luca Toni la palma di miglior bomber della Serie A. Attualmente è sotto di un gol rispetto all'attaccante del Verona, ma la sfida contro la Juve potrebbe frenare il bomber di Pavullo nel Frignano e favorire l'interista.
Lo stesso Icardi, intervistato da 'Canal Plus', ha parlato della sua consacrazione in maglia neroazzurra dopo il salto dalla Sampdoria: "I nerazzurri avevano appena vinto tutto. Non ebbi alcun dubbio nel trasferirmi a Milano. Qui gioco sempre e aiuto la squadra segnando molti gol, ma nonostante questo l'Inter non si trova dove meriterebbe di stare. Adesso ci stiamo riassestando dopo l'addio di molti campioni, dobbiamo solo aspettare l'anno prossimo per essere di nuovo al top. Per me l'Inter è una delle più grandi squadre al mondo".
Icardi ha successivamente ricordato il suo passato al Barcellona, con un simpatico ricordo su Lionel Messi: "C'erano Messi, Eto'o, Ronaldinho, i giocatori che ammiravo e che vestivano la maglia della squadra che tifavo. Al Camp Nou mi sono messo all'uscita degli spogliatoi e appena ho visto uscire Leo l'ho chiamato e mi sono presentato e gli ho chiesto se si ricordava di me, lui mi disse che ci saremmo incontrati dopo il suo allenamento e ci siamo conosciuti meglio. E' stata una cosa fantastica, ora ci sentiamo ogni tanto via telefono".
Dal Barcellona all'Italia, con la telefonata della Sampdoria che gli ha permesso di spiccare il volo in Serie A e nel calcio che conta: "Quando ho deciso di lasciare il Barça accadde tutto velocemente. La Samp mi vide giocare quindici minuti partendo dalla panchina contro l'Espanyol e mi dissero che in Italia avrei avuto molte più chance. Lo stesso anno il Real mi chiamò per andare a giocare con il Castilla, ma non potevo passare dalla Serie A alla Liga Adelante".
L'attaccante argentino, ancora acerbo sotto alcuni aspetti caratteriali, analizza la sua carriera, mettendo l'accendo su una gara in particolare, che gli è valsa la popolarità: "In Italia sono esploso nella gara contro la Juve vinta 2-1 in rimonta dalla Sampdoria, ma già contro il Genoa nel derby avevo segnato. Giocare contro la Juve in quello stadio era una nuova esperienza. Io ho fatto solo il mio dovere, sono rimasto tranquillo e ho fatto doppietta a Buffon per vincere quella partita".