Incredibile, insensato, inimmaginabile: al Ferraris di Genova sono successe talmente tante cose che il risultato finale quasi passa in secondo piano. Il risultato finale dice 3-2, ma se ci fossero stati più di dieci gol nella partita nessuno avrebbe dovuto stranirsi. I tre punti se li porta a casa un Genoa che raccoglie la settima vittoria nelle ultime 9 partite confermandosi una delle squadre più calde della Serie A, mentre l'Inter cade ancora, dopo essere inciampato anche settimana scorsa, in casa con la Juventus.

Uno scontro diretto per l'Europa che mette i nerazzurri fuori dai giochi, mentre i rossoblu continuano a sognare, grazie alle reti di Pavoletti e Lestienne che nel primo tempo pareggiano due volte il primo vantaggio avversario di Icardi e il secondo di Palacio, e poi quella decisiva di Kucka a un minuto dalla fine. Ma è successo di tutto, è stata una partita bellissima e ricchissima di emozioni, tra gol annullati, episodi, situazioni rocambolesche e legni colpiti, in uno stadio splendido, vestito a festa per l'ultima partita stagionale in casa del Grifone.

Un prepartita apparentemente disgraziato quello di Gasperini, che deve apportare modifiche alla formazione a pochi istanti dal fischio d'inizio: Tino Costa sembrava dovesse partire dal primo minuto in mediana insieme a Bertolacci, con Kucka in avanti, ma un problema durante il riscaldamento lo mette fuori gioco e al suo posto il tecnico sceglie Lestienne, opzione fortunata. Mancini ritrova Hernanes tra le linee, ma non può disporre principalmente di Guarin (stagione finita) e Vidic: a centrocampo va Kovacic, mentre dietro gioca Nagatomo, preferito a Santon sulla sinistra, con Juan Jesus a stringere la posizione.

Nonostante il cambiamento iniziale il Genoa scende in campo con intenzioni bellicose: perde un po' di equilibrio, ma ne giova la fase offensiva. Il belga che sembrava non dovesse giocare è ottimo protagonista in avvio, con un buon destro a giro che impegna Handanovic al 4'. Il duello si ripropone al 9' e l'estremo difensore sloveno riesce in un miracolo: su un cross dalla destra Juan Jesus decide per motivi misteriosi di non spazzare, la palla capita sulla testa dell'ex Brugge che va a botta sicura, ma il portiere si allunga e la toglie dallo specchio.

L'Inter non parte male però, subisce solamente troppo l'iniziativa avversaria, ma la squadra non gira male: ci prova Medel da fuori con un destro poco pretenzioso ma che rimbalza davanti a Perin, che è bravo a mettere in corner. Al 19' i nerazzurri riescono anche a trovare il vantaggio con il solito Icardi, con un gol da attaccante puro quale è, grazie a un tocco di punta per anticipare Perin in uscita, seguendo la sfera dopo un suo colpo di testa sporcato da Edenilson. La reazione Genoana arriva immediata e dopo soli cinque minuti Pavoletti trova il gol del pareggio, la sua sesta marcatura stagionale, con una girata magistrale dal limite dell'area che finisce nell'angolino basso.

Le difese sono assolutamente rivedibili, ma la partita di certo non è noiosa anche grazie a questo: ha del clamoroso il buco che i rossoblu lasciano a Palacio alla mezz'ora, servito da Icardi, e per el Trenza è un gioco da ragazzi battere a rete nell'uno-contro-uno col portiere avversario. Non passano nemmeno tre minuti e già Pavoletti rischia di pareggiare nuovamente: la girata è molto più complicata di quella del gol, ma la sfortuna lo assiste e la sfera incoccia sulla traversa. Ma non è finita, anzi, è appena iniziata: Icardi la mette dentro una prima volta, ma viene fermato in fuorigioco. 10 secondi dopo il copione è esattamente identico, ancora l'argentino appoggia in rete ma il guardalinee ha la bandierina alzata.

Ha ancora più dell'incredibile quanto succede al 41': su una palla piuttosto innocua mandata in avanti, Ranocchia e Handanovic non comunicano e ne esce una papera tragicomica che favorisce Lestienne, proprio il belga che non doveva giocare, che ha il compito semplice di appoggiare la sfera nella porta sguarnita. Scintille sul piano del gioco e scintille anche tra i giocatori in campo in un incredibile primo tempo: Kucka e Brozovic vanno faccia a faccia e trovano il nome segnato sul tabellino dei cattivi. All'intervallo è incredibilmente 2-2.

Tra le tante cose incredibili successe nella partita, da segnalare anche i primi 10 minuti del primo tempo: ritmi bassi e meno intensità, peculiarità che non appartengono alla sfida del Marassi, da segnalare solo una punizione alta di Hernanes. Fortuna che l'amnesia dura poco e al 57' si ricomincia a correre: Palacio si presenta in area, ma al momento della sterzata scivola e perde l'occasione. Risposta piuttosto tardiva quella del Genoa, che continua a giocare a ritmi alti cavalcando gli esterni offensivi, ma trova una vera palla gol a metà secondo tempo con un destro secco dai 25 metri di Bertolacci, sul quale Handanovic vola per mandare la sfera in corner. Sfiora il gol anche Burdisso con un colpo di testa da corner che passa vicinissimo al palo.

Si cade addirittura nell'inimmaginabile al 74': Hernanes va via sulla sinistra e calcia deciso colpendo in pieno il primo palo, ma l'azione prosegue perchè la palla termina tra i piedi di Brozovic, che avanza senza opposizione e può andare a botta sicura all'altezza del dischetto del rigore, trovando la traversa piena. Due legni nel giro di praticamente 10 secondi. Mancini la vuole vincere, quasi a sfidare la iella, e si mette più offensivo, con in campo anche Shaqiri, mentre Gasperini resta più prudente inserendo Laxalt, subito in partita sin dai primi minuti.

C'è veramente da perdere il conto delle occasioni nel quarto d'ora finale: apre Bertolacci col destro con risposta di Handanovic, mentre dall'altra parte è Perin a compiere un mezzo miracolo su Hernanes. Quasi una partita di basket, azione da una parte e azione dall'altra, ma Icardi rompe il ritmo con un colpo di testa che passa vicinissimo al palo, brivido per tutto lo stadio. Quando manca un solo minuto alla fine il Genoa trova però il primo vantaggio della sua partita: è un colpo di testa di Kucka su punizione di Edenilson a far esplodere Marassi. Lo slovacco va sul secondo palo e la mette nell'angolino opposto, senza lasciare scampo ad Handanovic.

C'è da pensare che sia finita qui. Neanche per sogno. Roncaglia concede una punizione nel primo dei cinque minuti di recupero, Icardi trova solo la deviazione della barriera. Arrivano anche un paio di corner su cui sale anche il portiere nerazzurro, ma è sempre un nulla di fatto. L'episodio che chiude la partita lascerà strascichi non indifferenti, ma una partita pazza come questa non poteva avere un epilogo diverso: Icardi è lanciato a rete, Burdisso in area entra alla disperata in scivolata. L'attaccante argentino cade, ma Tagliavento non concede il rigore. Il contatto per quanto leggero sia sembra esserci, una decisione difficile ma coraggiosa. Probabilmente, qualunque sia stata la sua scelta, sarebbe stata discussa. Ma forse in una serata del genere è la cosa che meno conta: al Ferraris si è visto uno spettacolo raro.