Dopo le varie voci societarie di cessione a Bee Thaechaubol piuttosto che alla cordata cinese di Mr. Lee, si torna anche a parlare dell'aspetto tecnico del Milan che verrà. Tanti i nomi soprattutto per quanto riguarda la panchina visto che sicuramente Pippo Inzaghi non verrà confermato dopo i pessimi risultati di questa stagione. Il sogno, ed è probabile che rimanga tale, è quello di Carlo Ancelotti, ben visto dalla dirigenza e sempre amato dai tifosi che non hanno mai dimenticato le coppe e lo scudetto conquistati in 8 anni. Il grosso problema non riguarda tanto l'aspetto ambientale perchè Ancelotti ha sempre dichiarato che sarebbe tornato volentieri in quel di Milanello ma è l'appeal tecnico che in questo momento ha, o per meglio dire non ha, una squadra come quella rossonera con una rosa da rifondare e che anche la prossima stagione non disputerà coppe europee (a meno di miracoli). Per il tecnico del Real non mancano i corteggiatori soprattutto dall'Inghilterra perchè pare che il Manchester City abbia già contattato l'entourage del tecnico per sondare il terreno.
Ridotte al lumicino le possibilità di un ritorno di Ancelotti, il Milan ha messo gli occhi su tre tecnici giovani ma che hanno già dimostrato il loro valore. Il primo è un vecchio pallino di Arrigo Sacchi ovvero Unai Emery, tecnico del Siviglia e già vicino la scorsa estate alla panchina rossonera. Contratto in scadenza la prossima stagione e dalla Spagna riferiscono della voglia dell'allenatore di cimentarsi in una nuova realtà dopo i successi in Andalusia. Gli altri due nomi finiti sul taccuino di Galliani sono quelli di Vincenzo Montella, apprezzato soprattutto per la sua capacità di far giocare bene le proprie squadre e Sinisa Mihajlovic che vanta già un curriculum di tutto rispetto e una grinta che potrebbe dare la giusta sveglia all'ambiente.
A prescindere da chi sarà l'allenatore, la rosa rimane il grande problema del Milan. Molti giocatori sono in scadenza di contratto e sono già con più di un piede fuori da Milanello come ad esempio De Jong, Pazzini ed Essien, altri sono stati messi sul mercato e molti non verranno riscattati. Con le quasi sicure partenze di Destro e Pazzini, resta da capire quale collocazione tattica dare a Menez che è anche uno dei pochi ad avere un discreto mercato e a poter far fare una cospicua plusvalenza alla società. Negli ultimi giorni si sono fatti i nomi di Ibrahimovic, un giocatore ancora decisivo ma che si avvia alla fine della carriera e con uno stipendio troppo pesante, e di Paulo Dybala accostato a molte squadre italiane e straniere ma che potrebbe essere il giovane di talento da cui far ripartire il progetto Milan. Resterà da capire anche il futuro di alcuni giovani come El Shaarawy, De Sciglio, Niang e Saponara con i primi due che non sono più incedibili e gli altri due che invece stanno dimostrano tutto il loro valore perchè nei giovani basta crederci con i fatti e non solo con le parole.