Dejan Stankovic e l'Inter, di nuovo insieme. Questo lo scenario prospettato dalla Gazzetta dello Sport nell'edizione odierna, il contratto del serbo è in scadenza e tra le parti resta per ora una rispettosa distanza, pochi passi verso il rinnovo, silenzi preoccupanti. Mancini sonda il terreno, perché Stankovic è profilo gradito al tecnico di Jesi, uomo di carattere, in grado di portare in dote un alto tasso di personalità, quello che serve alla nuova Inter progettata da Mancini.
Stankovic e Silvinho, il primo con un ruolo di campo, a colloquio con i giocatori, un tramite attraverso cui legare Mancini e la squadra, portare a conoscenza del tecnico le dinamiche dello spogliatoio. Silvinho seduto al fianco del Mancio, da secondo, nel segno della continuità. Spazio a entrambi nell'Inter del futuro, Silvinho, il braccio destro scelto da Mancini dopo il "no" di Adani e Stankovic, un accento di Inter che fu.
Il passato torna a immergersi nel presente per condizionare il futuro. Stankovic sa come si vince, per 324 volte ha indossato la casacca nerazzurra, ha visto anni bui e gloria, fino alla notte di Madrid, ha chiuso la parentesi interista quando Moratti ha scelto di svestire l'Inter del triplete per ripartire e creare un nuovo ciclo, ora sembra pronto a tornare, non da giocatore, ma da uomo squadra, quel che in realtà è sempre stato, anche quando in mezzo al campo ringhiava sugli avversari.