Una partita benefica, a San Siro, lunedì 4 maggio. L'ha fortemente voluta Javier Zanetti, capitano nerazzurro di mille battaglie e ora vicepresidente. E questa mattina l'ha presentata alla stampa. "Match for Expo Milano 2015", questo il suo nome. Partita che sarà doppiamente importante per Pupi, in quanto, in quell'occasione, la sua maglia numero 4 sarà ritirata per volontà del presidente Thohir. Per sempre. Proprio come la 3 di Giacinto Facchetti. Perché certe maglie, dopo che un grandissimo le ha utilizzate, forse è meglio che non le indossi più nessuno.
L'occasione è stata utile anche per fare il punto sulla stagione interista, ormai al termine ma con ancora una piccola fiammella di partecipazione europea nella prossima stagione, riaccesa di grazie alla vittoria contro la Roma e alle contemporanee sconfitte di Fiorentina e Sampdoria. "Ci speriamo. Mancano ancora tante partite e nelle ultime due settimane abbiamo trovato continuità. Bisogna finire il meglio possibile". Questo il Zanetti pensiero, che però non si esaurisce nel presente, anzi si proietta verso un futuro che deve, per forza, tornare ad essere roseo: "Torneremo ad essere protagonisti". L'essere protagonisti, del resto, non prescinde dalla volontà di continuare a godere delle prestazioni dei propri giocatori migliori. Vedasi Mauro Icardi, in odore di prolungamento: "Il suo rinnovo è molto vicino, e Mauro sarà importante per noi. Abbiamo una squadra giovane e per tornare in alto ci vuole tempo, ma Mancini è innamorato dell'Inter e ne ha voglia".
E a lui, che il Premio Facchetti - assegnato a chi si distingue per lealtà e correttezza sportiva - l'ha vinto nel 2012, non si può non chiedere un'opinione in merito agli incresciosi episodi di Bergamo e Torino avvenuti ieri. "Queste cose fanno male al calcio italiano. Qualcosa deve cambiare, questi episodi fanno male ai giovani ed alle famiglie".