Al termine del match di San Siro, segnato dal vantaggio nerazzurro firmato Hernanes e dai gol, nella ripresa, di Nainggolan - momentaneo pari giallorosso - e Icardi, gol vittoria a pochi minuti dal termine, l'umore sulle due sponde interessate è ovviamente differente.

Mancini, in casa Inter, alza l'asticella senza far proclami. Il turno infrasettimanale presenta all'Inter un'occasione per dare continuità ai risultati recenti, una sorta di esame finale per l'ammissione alla scuola europea. Con due successi nella prossima settimana, la squadra può ambire nuovamente a un piazzamento significativo.

"E' stata una partita buona contro una grande squadra come la Roma: non era una cosa semplice, la Roma è sempre una delle più forti del campionato. La squadra ha giocato, ha sofferto in alcuni momenti, ma alla fine siamo riusciti a vincere. La Roma ha giocato con una formazione molto offensiva, ha cercato di vincere: credo che sia stata una partita bella. Kovacic soprattutto oggi è stato straordinario, anche se ha giocato 20 minuti. Ha cambiato la partita, se continuerà a giocare così potrà giocare ovunque e fare molto bene".

Garcia vede invece la Roma cadere, anche lontano dall'Olimpico. La situazione è complessa, l'impressione è che il punto di rottura sia prossimo. Le parole del tecnico sono all'insegna dell'ottimismo, il tentativo è chiaro, "esaltare" quanto di buono fatto a Milano per non perdere giocatori già in evidente stato confusionale. La scelta di aggredire la partita con Ibarbo, Totti e Gervinho, rinunciando nel mezzo a Keita, non paga e la Roma cambia marcia quando un evanescente Totti lascia il campo. Il finale è però amaro e ora Lazio e Napoli puntano a cancellare la Roma e Garcia dalla geografia Champions.

"Un pareggio sarebbe stato più logico su una partita così, ma a questo livello una gara si può decidere su alcuni episodi a favore o contro. Nel primo tempo abbiamo preso un palo, nel secondo abbiamo giocato da Roma, abbiamo spinto, e alle fine preso gol. Sullo spirito di squadra, sulla voglia di vincere non ho nulla da dire ai ragazzi, e c'è già una partita mercoledì a cui pensare. Ibarbo era stanco, e Pjanic aveva i crampi: il cambio di modulo nel secondo tempo ci ha dato dei vantaggi, siamo rimasti così con Ibarbo qualche minuto, poi non sapevamo neppure se Keita avrebbe finito la partita e abbiamo cambiato. I miei attaccanti non devono perdere fiducia: abbiamo sbagliato troppi palloni nell'uscire dalla difesa, è stato quello il problema. In difesa abbiamo fatto delle scelte sbagliate, anche sul secondo gol che abbiamo preso. Ma non c'è nulla a che vedere rispetto all'ultima gara contro l'Atalanta: la partita è stata buona, i ragazzi devono rialzare la testa. C'è solo una cosa da fare adesso, vincere mercoledì col Sassuolo".