Gnoukouri, Santon e Hernanes, tra conferme e rientri, l'Inter riparte da qui. Mancini, senza lo squalificato Medel, conferma la fiducia al giovane Gnoukouri, gettato nella mischia nel derby e ora pronto a prendersi un'altra classica del calcio italiano, Inter - Roma. Un passo indietro, da mezzala a perno davanti alla difesa, senza timori, con la convinzione di essere maturo per la ribalta.
Al suo fianco, il rientrante Guarin, per l'ultimo tassello è corsa a due, in un ballottaggio a tinte croate. Brozovic è un uomo di equilibrio, a cui difficilmente Mancini rinuncia, ma dopo un approccio positivo, il rendimento è in forte calo. Brozovic appare, di recente, sbadato, lento, titubante. Kovacic, che resta nel mezzo di un processo di maturazione ancora lungo e tortuoso, è una scheggia di talento che affascina ma crea grattacapi. Mancini sfoglia le carte, cautela o azzardo?
La conferma di Hernanes, sulla trequarti, porta alla terza esclusione consecutiva per Shaqiri. Lo svizzero giunto a Milano in pompa magna, tra applausi e incoronazioni, ora vive un momento delicato. Il ritorno ad alto livello del brasiliano induce Mancini a un dentro-fuori complesso. Con il 4-3-1-2, la rinuncia a uno dei due è obbligatoria, perché Hernanes non ha il passo per arretrare in mediana. Davanti Palacio e Icardi, qui solo certezze.
Dietro, retroguardia composta per tre/quarti. Juan Jesus confermatissimo a sinistra, Vidic e Ranocchia al centro. Santon punta a una maglia da titolare. Assente a Verona e nel derby, tra problemi muscolari e attacchi influenzali, ora vuol riprendersi la corsia di destra. L'alternativa è D'Ambrosio.