Sorrisi, impegno, attenzione, l'Inter è al lavoro per preparare la gara in programma sabato sera. Il derby, chiuso a reti inviolate, ma con una convincente prova di squadra, sembra essere il punto di partenza per un buon finale di stagione, il porto da cui salpare verso la prossima annata. L'Inter esprime gioco e intensità, sfiora il vantaggio, ma non affonda il colpo. Mancini recrimina qualcosa, ma può finalmente godere di quanto visto, la sua squadra comincia ad assorbire quanto dettato alla Pinetina, manca quel quid di personalità che da tempo àncora l'Inter alla mediocrità, ma la strada è giusta. 

Con la Roma, un esame nuovo, perché i giallorossi, in evidente stato confusionale, non possono sbagliare e, dopo il pari con l'Atalanta, il clima, nella Capitale, si è fatto incandescente. Pallotta getta acqua sul fuoco, Garcia medita l'addio, lo spogliatoio è evidentemente spaccato. L'Inter guarda però entro le proprie mura, corre e studia, come uno studente alle prime armi. L'Inter dipende dall'Inter, questo il diktat di Mancini. Si può perdere, talvolta, ma occorre farlo con dignità, lasciando sul campo ogni cosa.

Verso la gara del week-end, nuovi avvicendamenti in mediana. Il tecnico recupera Guarin e Brozovic, ma perde Medel. La posizione del cileno, nello scacchiere nerazzurro, è determinante, perché Medel, posto davanti alla difesa, detta i tempi del pressing e si allarga su entrambe le fasce per coprire le falle altrui. Due le possibili soluzioni: Kuzmanovic ha una settimana in più di allenamenti nelle gambe e garantisce un apporto di qualità e quantità, Gnoukouri è la scommesa di Mancini, vitale nel derby, punta alla riconferma. La via più impervia porta a Kovacic, per un regista di classe, meno incline però alla "distruzione". Mai l'allenatore si è privato di un elemento di rottura in quella zona di campo, difficile volti pagina contro la Roma.

Completata la mediana, occorre fare un passo avanti. Sulla trequarti potrebbe scoccare nuovamente l'ora di Shaqiri. Panchina a Verona e nel derby, ora lo svizzero scalpita per una maglia da titolare, la terza assenza consecutiva aprirebbe un nuovo caso. Il rebus è in divenire, perché Hernanes, in quel ruolo, può "spaccare" la partita e Kovacic resta una valida alternativa. Palacio - Icardi davanti, dopo l'annuncio di Podolski al Daily Mail sul sicuro addio a fine stagione. 

In difesa, Mancini conferma Juan sulla sinistra, con Ranocchia e Vidic al centro. Sulla corsia di destra, ballottaggio D'Ambrosio - Santon. Tra i pali Handanovic.