Lukas Podolski chiude in anticipo l'avventura milanese. L'annuncio, al Daily Mail, sancisce l'addio all'Inter e preannuncia il ritorno in Premier. Poche giornate per chiudere la stagione e mettere la parola fine su sei mesi non certo entusiasmanti. Undici le presenze in campionato, solo due per novanta minuti, con Genoa e Atalanta, una lenta caduta, dopo l'iniziale spezzone positivo contro la Juventus.
L'Italia saluta Podolski senza rimpianto. Nessun gol in nerazzurro, ironia della sorte la firma in Nazionale. Podolski segna per Loew, ma non per Mancini e il tecnico cambia in corsa le gerarchie, puntando su Palacio e Icardi, ricorrendo a Puscas, dimenticando Lukas. 14' con il Parma, panchina a Verona e nel derby, chiara la chiusura del rapporto.
Facile ora lanciarsi contro l'operazione messa in atto da Thohir e dagli uomini mercato e avallata da Mancini. L'intento della società è chiaro, dare peso e sostanza a una rosa in diversi punti pericolante, aumentare il tasso di personalità. Podolski non è un fuoriclasse, ma è giocatore d'esperienza, di carisma, di carattere. Da qui la decisione di portarlo a Milano, in prestito per sei mesi, con possibilità di permanenza per l'anno successivo.
La risposta negativa non annulla il valore di un'operazione condotta a prezzo di saldo, rischiosa. L'Inter saluta Podolski, che ora torna alla corte dei Gunners, puntando all'ennesimo rilancio, sull'erba della Premier, in ottica Europeo.
Queste le parole del tedesco "Ho ancora un anno di contratto e vedremo cosa succede. Mi trovo benissimo all'Arsenal e con i miei compagni, ho vissuto due anni e mezzo grandiosi, ho segnato tanto e fatto altrettanti assist. In questa stagione i primi sei mesi non sono stati facili, per questo ho cambiato club, ma ora sono pronto".
"Ne ho viste tante durante la mia carriera. Ovviamente vorrei giocare ogni partita ma decide l'allenatore, che fa le sue scelte e seleziona l'undici da mandare in campo. E se pensa che ci sono giocatori che sono migliori di me o più in forma di me, allora devono giocare loro. Io sono pronto e sto bene, ieri avrei voluto giocare perché un derby è sempre una grande partita, è per questo genere di gare che si gioca a calcio. Adesso penso a finire la stagione qui, poi ho due partite con la nazionale e quindi si vedrà".