Il pareggio di San Siro contro il Parma, l'allenamento pasquale, il possibile ritorno di Moratti al timone, un futuro quanto mai incerto. Al termine della settimana più dura in questa sua seconda esperienza nerazzurra, Roberto Mancini si presenta in conferenza stampa alla vigilia di Hellas Verona-Inter per rendere conto del momento delicato in cui versa tutto il mondo nerazzurro.
"Dalla squadra mi aspetto voglia di giocare e cercare di vincere dall'inizio. Non come con il Parma. Se faremo così potremo ottenere qualcosa di buono. Io furibondo? Ho avuto un atteggiamento diverso perché pensavo fosse giusto così. Sono stato duro perché i giocatori devono sapere che possono fare di più, non perché non abbiano dato il massimo in allenamento. Quando danno il massimo non ci si può arrabbiare più di tanto". In caso di risultato negativo a Verona potrebbero essere in arrivo sanzioni pesanti: "Fare qualcosa a volte è anche giusto, ma i ritiri punitivi si fanno solo in Italia. Allenarsi 10 ore al giorno non cambierebbe i risultati". Anche Erick Thohir non ha preso bene il risultato del sabato di Pasqua: "È sempre molto positivo con me e con la squadra, pensa sempre si possano vincere tante partite. Poi se non si fa bene è normale per un momento arrabbiarsi. Moratti ha portato grandi giocatori, ora lavoriamo con il Presidente e con i dirigenti, non si perde perché un presidente è lontano".
Riguardo al suo futuro, in ogni caso, il Mancio non ha dubbi: "Sono in un grande club, e se sono tornato significa che credo che si possa essere ancora competitivi. Stare fuori dall'Europa per un anno non sarebbe un dramma". Nella situazione attuale, però, essere competitivi non si può, e per questo circola ad Appiano la parola "rivoluzione": "Fa bene e può cambiare la mentalità, ma non è che dobbiamo cambiare 25 giocatori. I giocatori devono prendersi le responsabilità e metterci qualcosa in più. Sono dispiaciuti in questo momento". Uno di questi è Kovacic: "Il contratto è stato rinnovato, questo significa che si punta su di lui ora e per il futuro. In questo momento lui ora deve tirare fuori qualcosa in più. Dove giocherà lo deciderò io".
La rivoluzione, però, passa soprattutto attraverso il mercato. Molti sono i nomi che circolano, alcuni anche molto importanti. Ad esempio Tourè. Ad esempio Pedro. Ma c'è reale fiducia riguardo un loro interesse verso la causa nerazzurra? "Anche se in una situazione difficile siamo sempre l'Inter, un grande club con una grande storia alle spalle. Il campionato italiano è sempre bello". Campionato italiano che si chiuderà tra 9 giornate, e dopo la trasferta di Verona ci sarà il Milan. Il centrocampo titolare, al momento, è totalmente diffidato. E si sa che, anche se non si lotta più per nulla, il derby è sempre il derby: "Qualcuno potrebbe iniziare dalla panchina".
Panchina su cui sarà seduto Roberto Mancini. Domani come nella prossima stagione. Magari dopo un qualche tipo di rivoluzione.