Marcelo Brozovic si prende la Croazia, in attesa di spiccare il volo anche in nerazzurro. In Nazionale, Brozovic incanta, la Croazia spazza via la Norvegia - sommersa da cinque reti nell'incontro di sabato - e sale in vetta al Gruppo, in solitaria. Lo stop del'Italia, in Bulgaria, lancia i biancorossi verso il prossimo Europeo, ma il centrocampista mantiene i piedi per terra, quando la lancetta volge ormai verso le gare di ritorno. "Una serata fantastica. Ma la strada per l’Europeo è ancora lunga".
Più difficile l'avventura a Milano. Brozovic, giunto in sordina a gennaio, si guadagna da subito i galloni da titolare, nella mediana a tre ideata da Mancini. Lavoro oscuro, equilibrio, inserimenti. Le prime uscite portano in dote personalità e qualità, fino al recente periodo, segnato da un improvviso affanno, fisico e mentale. L'Inter stenta e Brozovic appare spento. "Ero pronto a tutto, sapevo che sarebbe stata una prova importante per la mia crescita. Nel calcio capita di vivere periodi difficili. Bisogna solo lavorare per cercare di stabilizzare l’ambiente e anche lo spogliatoio".
L'attenzione è rivolta alla prossima stagione, la prima vera del Mancini-bis. L'Inter vaglia le alternative offerte dal mercato, servono innesti mirati per completare la rosa e lo stesso Brozovic annuncia cambiamenti importanti, per lottare da subito per le posizioni di vertice.
"Con cinque nuovi acquisti saremo pronti per giocarci il titolo con le migliori squadre. Saremo lì all’inizio della nuova stagione alla pari di quelle che ora stanno lottando per scudetto e posti in Champions".
Brilla Brozovic, stenta Kovacic. Il ginocchio, dolorante, mette Mateo in un angolo, non è l'ora del rilancio. Dopo i battibecchi frequenti con Mancini, un'altra botta all'autostima del giovane Kovacic. Una mano tesa giunge dal connazionale, Kovacic è il futuro dell'Inter, parola di Brozovic "Mateo è forte. Contro la Norvegia non ha giocato per un problema al ginocchio, ma tempo una settimana e tornerà a disposizione. Resterà all'Inter".
Il rapporto con Mancini è ottimo "Penso che sia il miglior tecnico che l'Inter potesse prendere dopo aver scelto di cambiare a novembre. Con lui si può andare lontano".
Infine una nota sulla posizione in campo. Il modulo prediletto da Brozovic è il 4-2-3-1, con il croato posto davanti alla difesa, con la doppia veste di schermo a protezione della retroguardia e primo violino per la costruzione. Modulo, questo, caro anche a Mancini. Nelle prime uscite, dopo il ritorno all'Inter, Mancini vara proprio lo schieramento con tre uomini alle spalle di un'unica punta, salvo poi virare su un più equilibrato 4-3-1-2, per garantire supporto a un gruppo ancora troppo indeciso per assorbire un cambio così repentino. In futuro, possibile il ritorno all'idea di calcio originaria.
"Preferisco giocare come con la Nazionale, davanti alla difesa, al fianco di un compagno nel 4-2-3-1. Per l'Inter gioco dovunque, va bene anche quello che mi sta chiedendo Mancini, interno in un centrocampo a tre. Così imparo anche altri movimenti e mi arricchisco".