In attesa di riprendere il cammino in campionato, l'Inter si ritrova quest'oggi, per riassaporare il campo dopo la pausa concessa da Mancini al termine dei 90 minuti del Ferraris. Il morale è a terra, mancano i risultati, ad oggi nessun obiettivo importante è a portata di mano. Le voci che provengono da casa Inter vertono all'ottimismo e alla fiducia, ma la sensazione è che si tratti di dichiarazioni di facciata. Lo stacco concesso dalla Nazionali può essere utile per ricaricare le batterie, quantomeno a livello mentale. 

Nel frattempo è evidente l'operato della società, si lavora sul mercato per consegnere a Mancini una serie di giocatori in grado di portare l'Inter all'ultimo salto di qualità. In ristrettezze economiche, occorre muoversi con cautela, tra prospetti d'esperienza, giovani di talento da "rubare" alla concorrenza prima dell'esplosione definitiva e calciatori di buon livello acquistabili con formule favorevoli. 

L'impronta dettata dagli operatori di mercato è chiara, il restyling dell'Inter parte dal centrocampo. L'ossatura di una squadra di vertice non può prescindere da un centrocampo di qualità. Juventus e Roma, le prime due forze del campionato, diramano la manovra partendo dalla qualità della mediana, da Pjanic a Pirlo, da Marchisio a Nainggolan, la sorpresa Lazio si bea della crescita di Biglia e dell'inserimento di Parolo, l'Inter, invece, fatica, a livello numerico e a livello tecnico. I due giocatori di maggior caratura, Hernanes e Kovacic, non riescono a incidere, per differenti motivi. Il croato vive in una sorta di limbo, tra quel che è e quel che potrebbe essere, sballottato in zone diverse di campo non riesce a trovare la quadratura del cerchio, il brasiliano, limitato da alcuni problemi fisici, procede a corrente alterna. 

Non può bastare, all'Inter, la crescita di Guarin, peraltro in calo nelle recenti apparizioni. Il colombiano piace per atteggiamento, impegno, forza, come Medel. L'abnegazione del Pitbull è encomiabile, ma a un centrocampo vero serve altro, o quantomeno anche altro. Ecco allora che la lista dei possibili arrivi è varia e numerosa. Nomi in circolazione da tempo sono da quelli di Toulalan e Thiago Motta. Simili per certi aspetti, navigati, vincenti, dotati di carisma, intelligenza. Il francese è in scandenza e attende la fine dell'avventura europea per dirimere la controversia sulla prossima stagione, Thiago è invece da tempo ai ferri corti col Psg, non gradisce alcune scelte e potrebbe cambiare aria. Entrambi godono di un ingaggio importante, ma alla portata, soprattutto Toulalan. Ad oggi, resta un sogno Yaya Touré, soprattutto senza Europa. 

L'ultima candidatura è rilanciata con forza dalla Gazzetta dello Sport. Inter e Udinese a collquio per Allan. Il brasiliano, a differenza dei due giocatori presi in esame, è giovane, 24 anni, e nel pieno della maturità calcistica, conosce il calcio italiano - in questa stagione 29 presenze tra campionato e Coppa Italia - ed è in grado di ricoprire non solo il ruolo di schermo davanti alla difesa, ma anche quello di interno in un centrocampo a tre come quello di Mancini. Quantità e capacità di far defluire la manovra, forza e propensione all'impostazione, in sostanza un ragazzo completo. Il problema è il costo del cartellino, l'Udinese è bottega cara e l'Inter punta ovviamente ad utilizzare la formula già scelta per altri innesti. Prestito oneroso e via via l'acquisizione completa del calciatore. 

Nell'ambiente nerazzurro, si tirano le somme, in vista dell'estate. In pochi sono sicuri della permanenza ad Appiano, dalla mediana riparte l'Inter, rinnovata, diversa, col tempo nuovamente vincente, questo l'auspicio di Mancini.