L'inter non riesce più a vincere. Arriva il secondo pareggio consecutivo per gli uomini di Mancini dopo quello ottenuto al San Paolo contro il Napoli. Nessun successo nel mese di marzo per i nerazzurri sempre più con il freno tirato. Quella di questa sera è un'altra occasione persa, dal sapore amaro. Solite amnesie difensive, in un primo tempo chiuso sotto di un gol grazie alla rete di Defrel al primo vero tiro della gara. Scarsa lucidità e concretezza in una ripresa in cui, ottenuto il pareggio con Palacio al 48' , avrebbe potuto ottenere i tre punti. Cambio tattico determinante, superiorità territoriale e tante occasioni. L'Inter però si perde negli ultimi 20 metri di campo. E' vero, questa sera può recriminare per un gol annullato ad Icardi per fuorigioco, che dalle immagini sembra regolare, e per un contatto in area tra Mudingayi e Dodò per il quale potevano esserci gli estremi per il calcio di rigore. Podolski poi colpisce un palo. Sfortuna? Anche. Ma la squadra per lunghi tratti è rinunciataria, troppi gli errori in disimpegno e in costruzione, troppa sufficenza. E ora c'è il ritorno con il Wolfsburg, per l'impresa. A complicare il tutto, gli infortuni accorsi a Shaqiri e Dodò che sono in dubbio per giovedì.
Il Cesena dal canto suo ottiene il terzo risultato utile consecutivo agganciando il Cagliari al terzultimo posto, a 4 punti dal quartultimo. Defrel spaventa i padroni di casa con il vantaggio alla mezz'ora. Poi gli uomini di Di Carlo subiscono il ritorno dei padroni di casa ma recriminano per un rigore solare non concesso ai danni di Carbonero colpito in area da Ranocchia. Il punto è però una vittoria. Frizzante e ordinata, la squadra esce da san siro con un punto preziosissimo.
PRIMO TEMPO Inizio molto aggressivo da parte del Cesena che imbriglia la difesa nerazzurra pressando molto alto. Nel giro di pochi secondi i bianconeri trovano già il primo calcio piazzato della gara. Dalla trequarti, la punizione battuta da Carbonero trova la sponda di Magnussen ma Medel spazza l’area. I romagnoli provano dunque a fare la partita. L’intento condiviso è quello di mettere in difficoltà la difesa, punto debole di entrambi gli schieramenti. Partita brutta nei primi dieci minuti, con zero occasioni da ambo le parti. Si macina poco gioco. Unico guizzo, al 6’, il sinistro di D’Ambrosio sul secondo palo su una buona azione di Palacio: il pallone finisce largo e sul fondo. I nerazzurri provano, dopo il rodaggio iniziale a prendere il controllo del gioco: attaccano molto da destra gli uomini di Mancini. L’Inter fa la partita. Palacio, al 13', non arriva di un soffio sul cross interessante di Dodò; il Trenza era però in offside. Passa un minuto e Guarin si inventa un pallone perfetto per Kuzmanovic che si inserisce perfettamente in area e stacca di testa. Buona l’idea ma non la conclusione, il serbo non trova infatti la porta. Ancora Palacio. Un tacco dell’argentino pesca Shaqiri, lo svizzero trova un angolo, l’ennesimo. Ma i padroni di casa non riescono a sfondare efficacemente davanti a Leali. D’Ambrosio prova ancora un tiro, questa volta dal limite dell’area, ma ancora una volta la mira è da dimenticare. Al 24’ arriva il primo cambio, forzato, per l’Inter. Shaqiri accusa un risentimento muscolare. Mancini in via precauzionale richiama lo svizzero e lascia spazio a Kovacic. Intanto il Cesena prova a prendere campo e uscire dal guscio. Carbonero fallisce un azione di rimpallo dopo un buono spunto di Defrel, poi ammonito per fallo su D’Ambrosio giudicato troppo severamente da Gervasoni. Intanto Palacio prova il cross rasoterra per D’Ambrosio, anticipato perfettamente da Krajnc. Troppo arretrato il cross del Trenza. Al 27’ Kovacic innesca il contropiede nerazzurro ma tiene troppo il pallone e facilita il recupero della difesa bianconera. Ospiti, che al primo vero tiro della gara, trovano la rete del vantaggio. Carbonero verticalizza alla grande per Defrel che evita Andreolli e Ranocchia e batte Handanovic con un prezioso pallonetto. È il sesto gol stagionale per il talento francese, San Siro cade in un silenzio spettrale. Ma l’Inter non può starci e allora prova la reazione immediata. Prima Dodò al 33’ sceglie un tiro-cross su cui Palacio non può arrivare poi, un minuto più tardi, Guarin ha la palla del pareggio. Il colombiano dai trenta metri, scarica un bolide su cui Leali, furoi dai pali, nulla potrebbe ma la traiettoria del pallone lo destina un metro lontano dal palo. L’Inter ora si scuote. Kuzmanovic, al 37’, calcia di prima intenzione su rasoterra di Guarin ma Magnussen si oppone. Passa un minuto, Dodò si fa 60 metri e pennella un cross lungo sul secondo palo dove si avventa Guarin ma trova solo l’esterno della rete. Il Cesena soffre in questa fase, ma l’Inter non ha lo smalto giusto negli ultimi 20 metri. Sul finire del tempo Defrel prova un tiro a giro che finisce alto sopra la traversa. Handanovic ringrazia.
SECONDO TEMPO Inter con il 4-2-3-1 al rientro in campo. Fuori Kuzmanovic per Podolski. Shaqiri, Palacio e Podolski a supporto dell’unica punta Icardi. Si parte subito con un corner battuto corto dagli ospiti, Djuric in spaccata non trova il pallone. Sul capovolgimento di fronte, azione concitata dei nerazzurri: doppio cross di Guarin, conclusione di Dodò, il pallone arriva ad Icardi che in rovesciata trova il pareggio. Gervasoni annulla per fuorigioco. Le immagini sembrano smentire il direttore di gara. Resta il gesto atletico pregevole dell’argentino. È il preludio al gol che arriva pochi secondi dopo. Minuto 48’: Icardi in veste assist-man sforna un cross per Palacio che tocca sul primo palo, Leali sfiora ma il pallone termina in rete. Gli uomini di Mancini la rimettono in piedi ma che errore quello della difesa ospite. Sono minuti concitati. Al 51’ episodio dubbio in area bianconera. Contatto Mudingay-Dodò, il brasiliano cade a terra ma Gervasoni non ravvisa gli estremi per il penalty. Gli animi si infiammano, decisione che fa discutere. Passa un minuto però e il Cesena ha un moto d’orgoglio. Solita amnesia difensiva dell’Inter che regala palla a Defrel: il francese però, a tu per tu con Handanovic, prova il dribbling facendosi scippare il pallone sui piedi dallo sloveno. Il match prende vita e al 54’ Podolski si divora il vantaggio. Il tedesco scarica un sinistro dal limite dell’area, Magnussen devia la conclusione che, a Leali battuto, si stampa sul palo. Il Cesena si salva, Loew in tribuna prende nota. Al 55’ altro episodio dubbio, questa volta in area nerazzurra. Ranocchia stende nettamente Carbonero in area, è rigore sacrosanto ma Gervasoni non è dello stesso avviso e scatena l’ira degli ospiti. Al 60’ terzo e ultimo cambio per Mancini. Si fa male anche Dodò, il tecnico iesino chiama in causa Santon.Il neo-entrato prova subito la conclusione dalla distanza ma Leali blocca facile. Al 66’ finalmente un’ottima giocata di Kovacic in mediana, fino ad ora indolente, lento e mai in verticalizzazione. Guarin riceve e va al cross: Icardi non riesce a spizzarla con forza di testa e il pallone termina tra le braccia di Leali. L’Inter spinge tantissimo, la sufficienza di gioco del primo tempo sembra essere scomparsa. Ma al 70’ il pericolo arriva da Djuric che cicca incredibilmente il pallone in area. I padroni di casa però tornano a spingere e al 75’ azione tambureggiante. Palacio di tacco in area libera per Icardi che da posizione defilata scarica in porta: il pallone attraversa tutta l’area e arriva dall’altra parte dove Podolski prova il sinistro ma Leali c’è e smanaccia. Il Cesena è in apnea, riesce a lanciarsi in contropiede quando l’Inter si sbilancia ma è tutto dietro la linea della palla. Intanto forze fresche per gli ospiti: Cascione e Rodriguez per Mudingayi e Djuric. I nerazzurri provano in tutti i modi ma sono anche sfortunati, sembrano non riuscire a sfondare davvero. All’83’ Leali blocca in due tempi su azione insistita dei padroni di casa. All’86’ Icardi in tuffo di testa prova la deviazione su cross dalla destra di Guarin ma non inquadra la porta. C’è anche il Cesena, due minuti più tardi: Rodriguez beffa Andreolli ma non trova la porta. Nell’azione successiva, fuorigioco dello stesso Rodriguez. Inter fortunata nell’occasione perché D’Ambrosio aveva strattonato in area lo spagnolo. Nel primo dei tre minuti di recupero, Leali in tuffo interviene sul cross in mezzo di Podolski. Il sipario cala sul silenzio di San Siro.