Un contraccolpo pesante, come quello europeo, può minare le certezze di un gruppo in costruzione. L'Inter è in crescita, a prescindere dai risultati, Mancini distilla idee e calcio, concedendo qualcosa al rischio. L'ottimismo portato dal tecnico è lampante, ma i refusi del recente passato tornano di volta in volta a complicare il cammino. Errori, disattenzioni, individuali e di reparto, recupare la piena consapevolezza è difficile e il calendario fitto propone scontri diversi a stretto contatto. Con il Wolfsburg una batosta, sancita da Carrizo, Juan, da un atteggiameno generale troppo rinunciatario. San Siro è ora il giudice di un'impresa, possibile, visti i tedeschi.
Prima un incrocio importante in Serie A. Il Cesena, in cerca di punti salvezza, sbarca a San Siro. Non nuovo a sorprese l'undici bianconero, di recente in palla con Lazio e Juventus. In trasferta, la squadra perde quell'aggressività che griffa i punti del Manuzzi, ma Di Carlo crede nel miracolo e ogni domenica si gioca una fetta di torta importante.
L'Inter si prepara a una settimana delicata. La qualificazione alla prossima Europa passa attraverso intrecci delicati. Cesena e Sampdoria, questo il futuro ravvicinato, nel mezzo il Wolfsburg. Sei punti in campionato per ricucire parzialmente lo strappo dalla sesta piazza e avvicinarsi, a fari spenti, a chi si trova davanti. Da qui le considerazioni del tecnico, cambi mirati, ma un undici non stravolto.
Tra i pali si rivede Handanovic, nervoso dopo il K.O in Germania. In difesa, manca Juan Jesus per squalifica. Mancini è orientato a ridare fiducia ad Andreolli. Dodò per Santon è il cambio sull'esterno annunciato in conferenza. Nel mezzo, senza dubbio Brozovic, indisponibile in Coppa, forse Kuzmanovic. Il serbo, poco utilizzato di recente, può posizionarsi in regia, davanti alla difesa, o sul centro-sinistra, con Medel finalmente a tirare il fiato.
Sulla trequarti Kovacic, davanti Icardi e Podolski. I tre punti chiamano l'argentino, il gol reclama il tedesco. Mancini non se la sente di rinunciare al suo bomber principe, mentre aspetta un segnale da Podolski, che in Europa non può giocare e in campionato non fornisce garanzie. Palacio si siede e mette nel mirino il Wolfsburg, già punito alla Volkswagen Arena.
L'idea di Di Carlo è invece chiara. Il piano partita del Cesena poggia sulla prestanza fisica di Djuric, uomo in grado di far salire la squadra, e sulla velocità di Defrel, non al meglio. Brienza è tecnica e inventiva, tra le linee. L'idea è inibire attraverso la sua azione la costruzione dell'Inter e colpire centrali che non fanno della velocità l'arma principale.
Queste le probabili formazioni: