Brucia ancora, è inevitabile. L'Inter prova a ricompattarsi, lo scivolone in terra di Germania lascia strascichi importanti. La sensazione è di aver gettato alle ortiche la possibile qualificazione, con errori e distrazioni non comprensibili a un determinato livello. Carrizo, ma non solo. L'atteggiamento della ripresa - condizionato dalle scelte di Mancini - desta perplessità e l'Inter si vede ora costretta all'impresa in casa. Prima e dopo la Serie A. Cesena e Sampdoria per ripartire e trovare continuità dopo lo stop di Firenze e il pari in rimonta con il Napoli.
Domenica sera, a San Siro, ampio turnover. Mancini ricarica le batterie di alcune pedine, sfruttando un impegno sulla carta abbordabile. I primi avvicendamenti in difesa, dove per squalifica manca Juan Jesus, il peggiore dei quattro dietro alla Volkswagen Arena. Al suo posto si rivede Andreolli, bloccato, nel miglior momento, da un infortunio muscolare. Al suo fianco Ranocchia o Vidic. Il capitano vive finalmente un buon momento, a Mancini la scelta. Sull'esterno occasione per Dodò, D'Ambrosio favorito su Santon.
Nei tre di centrocampo, intoccabili Guarin e Medel. Reparto completato da Brozovic, che in Coppa non può essere della partita. Sulla trequarti scalpita Kovacic, può essere la notte giusta per ritrovare feeling e giocate. Podolski davanti, con Icardi, a meno che il tecnico non scelga di far rifiatare Icardi, fino a questo momento spremuto per mancanza di alternative.