Il Napoli, a Napoli, poi il Wolfsburg, l'Inter si gioca tanto, in pochi giorni. Partite difficili, trampolino ideale verso un finale di stagione decisivo nel progetto nerazzurro. L'illusione Champions passa dal treno Europa League, ma è evidente la voglia di far bene anche in campionato, agganciando il trenino che si gioca posti prestigiosi alle spalle del ciclone Juve. Il divario è notevole, ma la giornata propone scontri diretti interessanti. Giocano i migliori, il calendario non offre, al momento, occasione di turnover. Icardi recupera, Shaqiri torna sulla trequarti, si corre alla ricerca del bel gioco, nel segno della concretezza. Un ideale quello che Mancini cerca, il successo attraverso un'impronta ben delineata di calcio.
"Sicuramente è una gara dura contro una grandissima squadra, ma stavolta più che mai sarebbe importante abbinare il bel gioco ad una vittoria contro una grande. Non vedo tensione in vista di due match chiave. Siamo tranquilli e dobbiamo ricordarci che noi siamo l'Inter. Non farò grande turnover in vista del Wolfsburg, con quattro giorni c'è tempo per recuperare. Icardi sta bene, magari non potrà fare tutta la partita, ma è disponibile".
Il tecnico allontana l'addio al termine della stagione, in caso di fallimento. Il momento impone la massima attenzione, le energie devono confluire verso l'obiettivo comune, senza intromissioni esterne in grado di destabilizzare l'ambiente "Le voci su un mio addio se non andassimo in Europa? Girano tante voci, ora penso soltanto a costruire un bel futuro e comunque non sarà un lavoro buttato via. Sono sicuro che l'Inter l'anno prossimo lotterà per lo scudetto. La sensazione di aver sprecato tante occasioni? Ovvio, ma capita a tutti e l'unica gara di cui sono davvero scontento è quella di Empoli. Poi ci sono state sconfitte che proprio non ci stavano, vedi quella col Torino ma anche contro la stessa Fiorentina. Se avessimo vinto domenica, contro il Napoli sarebbe stata un'altra partita. A portieri invertiti avremmo battuto i viola? Non credo, Handanovic è fortissimo, Neto pure, non lo conoscevo".
Infine un rammarico di mercato. A gennaio, l'Inter sonda il mercato offensivo e si avvicina più volte a Salah, senza chiudere definitivamente con il Chelsea "Se potevo fare una telefonata anche a Salah? Ma lui era uno degli obiettivi, poi il Chelsea voleva Cuadrado e hanno chiuso con la Fiorentina. Chi è più forte tra lui e Shaq? Sono un po' diversi, certo che in questo momento l'egiziano ogni passaggio che fa segna un gol... Contro i viola abbiamo confermato di essere più compatti e creato le nostre occasioni. Certo, ci manca un po' di fiducia mentale in certe gare".