Dimenticare la sconfitta con la Fiorentina, cogliere al volo l'occasione di riscatto. Il calendario offre all'Inter una ghiotta opportunità di rivincita, presentando subito dopo la gara con la viola l'affascinante trasferta di Napoli. Al San Paolo, gara da dentro-fuori, perché il distacco dalla zona Europa si fa corposo - nerazzurri a meno 7 dal quinto posto - e la stagione intraprende ormai l'abbrivio decisivo.
Ulteriore campanello d'allarme il ritorno dell'Europa League, Mancini ben sa che ad oggi l'unica strada per tornare immediatamente nel calcio che conta passa dalla vecchia Coppa Uefa. Difficile quindi soppesare i due impegni, concentrarsi sul Napoli, senza guardare al Wolfsburg. L'impressione è che il tecnico scelga la formazione migliore, accantonando gli esperimenti proposti contro Montella.
Ranocchia, reduce da qualche panchina, punta a una maglia al fianco di Juan, con D'Ambrosio, riapparso nel ritorno col Celtic, pronto a prendersi la corsia a danno di Campagnaro. In un match complicato da ambiente e avversario, nessun ritocco alla mediana titolare. Guarin, Medel e Brozovic per contenere e strappare in ripartenza.
Shaqiri respira nuovamente l'aria della trequarti, Palacio si affianca a Icardi. In sostanza l'undici più affidabile, l'undici in campo nel miglior momento del Mancini bis. Per gli altri, non resta che attendere, serve un segnale, forte, altrimenti si procede con chi fornisce le maggiori garanzie, vietato sbagliare, a questo punto.