Erick Thohir sbarca a Milano, perché il momento richiede la presenza del n.1. L'Inter vince e convince, torna a sognare e a strappare applausi, ora l'Europa, per strappare il pass per gli ottavi, con il Celtic. Si parte dal pari dell'andata, per tanti motivi risultato positivo, eppur figlio di distrazioni non consentite ad alto livello. Thohir - ieri la prima visita alla squadra, sul tavolo anche argomenti importanti come il FPF e la possibile sanzione Uefa all'Inter - stila una tabella. L'Inter deve crescere, perchè la storia racconta di un posto al vertice, di uno status da riconquistare.

"Dobbiamo tornare nella top 10 dei club, ma serve tempo - ha detto Thohir a Inter Channel - . Mancini è un buon leader e sta lavorando bene, ma è presto. Nelle ultime partite abbiamo subito gol nei minuti di recupero".

"Domani dobbiamo essere concentrati, siamo in casa, San Siro deve essere il dodicesimo uomo. Guardate il Celtic, quante persone facevano il tifo, non per il business. Dobbiamo fare di San Siro una casa spaventosa per gli avversari, ma bella per noi". San Siro, una casa. Thohir pensa anche allo stadio, luogo ideael per innalzare in modo verticale la freccia delle entrate. Un impianto al passo con i tempi, solo dell'Inter. Posti a sedere, servizi, sul modello dello Stadium e degli stadi più belli d'Europa. 

Si parte dal campo, dal Celtic, ma il progetto dell'Inter è a lungo termine, va oltre un pallone e una maglia, diffondere un marchio nel mondo, questo lo "sfizio" che insegue Thohir.