Roberto Mancini si presenta ai microfoni prima della gara di ritorno con il Celtic. Dopo il 3-3 dell'andata, condito da errori e buone giocate, vietato distrarsi per ottenere il pass per gli ottavi di Europa League. Queste le parole dell'allenatore nerazzurro:
- Evitare le disattenzioni dell'andata "Errori? Dovrà cercare di continuare a giocare, di fare le cose per bene come sta facendo. In una partita così meno errori si fanno e meno rischi si corrono. Non sarà una partita così semplice, è da giocare fino al 95' nonostante il leggero vantaggio".
- La Coppa come trampolino, conferma del buon lavoro svolto finora "Credo che la squadra stia facendo quello che deve. Commettiamo degli errori e continueremo a commetterne fino alla fine, penso sia normale ma questa è una partita che possiamo anche gestire. I giocatori sono esperti, hanno già vissuto queste situazioni, il pericolo non si corre. Sono convinto che la squadra farà una grande partita".
- Le vittorie come medicina "Se uno vince tre partite consecutive spera di avere una settimana in tranquillità. Questo adesso non è accaduto, non abbiamo avuto il tempo di rilassarci. Si può preparare meglio, veniamo da prestazioni nuove con risultati buoni. Si può essere più rilassati ma non si può allentare la tensione, anche perché in un minuto la partita può cambiare. Deve esserci concentrazione per domani".
- L'aiuto del pubblico "Il pubblico di San Siro ha sempre avuto il suo peso, dipende da noi continuare a far bene per riportarli allo stadio e per fargli supportare la squadra come hanno sempre fatto. Domani credo ci sarà tanta gente, la partita è importante e non si puòsbagliare quasi niente. Gli scozzesi non mollano mai, dobbiamo essere concentrati".
- A Cagliari tre punti, ma anche tanta sofferenza, dopo il vantaggio "Può capitare, soprattutto quando vieni da una partita di coppa. Nove giocatori avevano giocato a Glasgow ed è naturale che a metà del secondo tempo subentri la stanchezza. Dobbiamo migliorare nella gestione della partita, quando siamo in vantaggio. Chiaramente il Cagliari ha capito di potersi appigliare a questo. Dobbiamo migliorare la gestione della palla quando siamo in vantaggio".
- Tante partite? "Da giocatore ho sempre preferito giocare, la partita è la cosa più bella. Quando le partite sono tante e i giocatori sono sempre gli stessi diventa stancante e quindi è il momento in cui conviene cambiare. Noi abbiamo trovato un assetto che ci da sicurezza, cambiare non è facile ma nelle prossime due partite dovremo cambiare".
- Inutile guardare ora alla classifica "Tre vittorie non cambiano niente se non darci confidenza. Quando i risultati non arrivano può subentrare sconforto. Ora i risultati sono arrivati ma è comunque inutile guardare la classifica, non è ancora adatta all'Inter e dobbiamo vedere più avanti. Il nostro obiettivo è quello di crescere, dobbiamo giocare come sempre fatto e dobbiamo gestire la partita quando siamo in vantaggio. Mettere degli obiettivi, secondo o terzo posto, non è un bene ora".
- Il futuro di Icardi "Credo che Icardi abbia margini di miglioramento enormi per l'età che ha, può imparare e migliorare sotto tutti i punti di vista. Credo possa essere un grande centravanti nei prossimi anni, sta lavorando bene e credo che molto dipenderà da quanto faremo alla fine della stagione. L'Inter è sempre l'Inter".
Handanovic in recupero, ma non in campo "Ieri ha corso un pò, sta molto meglio. Vediamo sepotrà recuperare. Portiere? Gioca Carrizo. E' il portiere dell'EL, credo sia giusto così. Nella mia prima partita giocò Handa, non conoscevo bene Carrizo, dovevo conoscere i giocatori. In FA Cup avevo fatto giocare sempre un portiere, cambiai in finale non so per quale motivo. Non cambierò più. Carrizo si allena seriamente, è giusto che abbia delle soddisfazioni".
Kovacic perno dell'Inter del domani "Seguito anche al City. Potevamo prenderlo, poi è andato all'Inter. Ha grandi qualità, è giovane e può migliorare in tante cose. E' la stessa cosa di Icardi. Saranno il futuro dell'Inter e saranno grandissimi giocatori, a volte hanno bisogno di riposarsi, capire, migliorare. E' solo questione di età".
Il decollo di Guarin "L'anno scorso l'ho chiamato perché volevo portarlo al Galatasaray, è un giocatore conosciuto e credevo potesse essere utile a noi. L'Inter lo stava cedendo in quel momento ma lui è voluto rimanere all'Inter. Sta facendo bene, credo sia un mix di fattori. Non c'è un motivo in particolare".
- D'Ambrosio "Sta bene, acnche Andreolli sta bene. Non giocano da 4 settimane ma sono in grado di giocare. Se reggeranno per tutta la partita non lo so. Comunque D'Ambrosio potrebbe partire dal primo, è un'opzione".
Dalle critiche agli applausi "Le critiche sono come gli elogi, fanno parte del lavoro, soprattutto quando si viene giudicati in base al risultato. Io credo che l'allenatore debba fare il suo lavoro, sono passato in mezzo a tutto nella mia carriera".
Di fronte alla stampa, anche Fredy Guarin. Questo quanto affermato dal colombiano:
- Sulla permanenza "Sicuramente sono molto contento, è stata una decisione non facile ma una decisione di cui sono molto contento. Era questo che volevo dal primo giorno, poi ci sono stati momenti difficili per me e per la società. Ora è passato e sono ancora qui. Spero di avere bei momenti, sono stati tre anni duri e spero di poter gioire".
"Sempre l'ho detto: la fiducia dello staff tecnico è sempre stata importante. Per me, per la squadra, per tutti. Vaiin campo libero di testa, sapendo che c'è un appoggio. Se sbagli, ti aiutano a migliorare. Non solo con me ma con tutti i miei compagni".
- Un calcio al passato "Sono successe tante cose in tre anni che magari non mi hanno aiutato ad esprimermi al meglio. Però sono cose passate. Quello che m'interessa è il momento che sto vivendo, io insieme alla squadra. Preferisco parlare di questo. Abbiamo cose importanti in questo cammino, dobbiamo metterci tutte cose positive".
"Voglio sempre fare il meglio e penso sempre a cosa fare per migliorare. Il lavoro è stato sempre la mia garanzia. Quando si lavora e c'è la testa si riesce sempre a fare meglio".