Carenze in zona difensiva, abbondanza sul fronte d'attacco. Roberto Mancini osserva la rosa a disposizione per la seconda giornata di ritorno e scopre una disparità importante nelle varie zone di campo. A un'ampia gamma di scelta davanti fa da contraltare il risicato numero di pedine a disposizione dietro. Gli infortuni di Andreolli, D'Ambrosio, Nagatomo e Jonathan, sommati alla squalifica di Juan rendono la coperta estremamente corta, considerando le condizioni non ottimali di Campagnaro e Ranocchia.
Con il Sassuolo si va verso una difesa sperimentale. A far coppia con Vidic, il cileno Medel, già utilizzato in questa porzione di campo in Nazionale, anche se spesso in uno schieramento a tre. Ai lati due scommesse, Dodò e Obi. Contro il Torino, il nigeriano si è preso la sinistra, qui dovrebbe essere invece impiegato a destra, con il brasiliano sul fronte opposto. All'apparenza due anelli deboli, vista la scarsa attitudine a ricoprire il ruolo. Fondamentale l'apporto della mediana, importanti le direttive di un giocatore d'esperienza come Vidic.
Confermati davanti alla difesa Guarin e Kuzmanovic. Il serbo rimane in lista partenti, ma senza offerta congrua è pronto a restare e Mancini punta sulla consistenza del mediano, capace di garantire gioco e peso. Qualità e rapidità nei tre alle spalle dell'unica punta. Shaqiri trova la maglia da titolare anche in campionato, con lui Kovacic, a cui Mancini chiede un ulteriore salto di qualità, e Palacio.
Sorpresa davanti. A due giorni dalla partita, il favorito è Podolski, mentre Icardi rischia la panchina. Il bomber argentino, colpito dalla frecciata di Mancini nei giorni scorsi, è accusato di scarsa partecipazione al gioco e aldilà delle doti da finalizzatore non convince per sacrificio e spirito. Icardi è il futuro dell'Inter, ma Mancini vuole un'inversione di rotta, ecco perché con il Sassuolo potrebbe arrivare una panchina indicativa.