Una settimana intensa per Roberto Mancini e tutta l'Inter: il convincente pareggio di Torino con tanto di esordio di Podolski, l'arrivo di Shaqiri, il caso Osvaldo, il mercato non certo chiuso. Di tutto questo il tecnico nerazzurro dà conto nella conferenza stampa pre lunch match di domani contro il Genoa.

L'obiettivo primario è dare continuità, non solo di risultati ma anche di gioco, i progressi sono evidenti ma i punti di distacco dal terzo posto sono otto. Insomma c'è da correre, e tanto, perché il raggiungimento della Champions League significherebbe anche, e soprattutto, rimpinguare notevolmente le casse societarie. Si sa quanto la Uefa monitori la situazione nerazzurra, ma il Mancio non è la persona giusta per parlarne, così come non lo è Vincenzo Montella: per chiarimenti rivolgersi in sede in Corso Vittorio Emanuele.

Un allenatore, del resto, è la figura adatta per parlare di calcio giocato, di campo, di moduli, e allora sotto con domande e risposte. Non sarà facile contro il Genoa, pesano le assenze dei due centrali titolari (Juan e Ranocchia) e di Mateo Kovacic, fresco di rinnovo fino al 2019. Con un Podolski in più, però, e con un Shaqiri desideroso di fare il suo esordio in Serie A, anche se forse non ancora pronto. Spazio per Vidic, non al meglio, e Andreolli. Dispiace per Palacio, il dolore lo condiziona ma, dice il Mancio, è in progresso.

La squadra, però, non è ancora ad immagine e somiglianza del tecnico di Jesi. Ecco perché ci si aspetta ancora qualcosa dal mercato. Mario Suarez forse, Lucas Leiva magari.
Non ci sono parole, invece, riguardo la situazione di Osvaldo: "Preferisco non parlarne". Quello che è certo è che parlerà il campo, domani a pranzo. E questo Roberto Mancini lo sa molto bene.