Visite mediche, firma, allenamento, corre veloce Xherdan Shaqiri nella sua nuova avventura milanese. In mattina i controlli d'ordinanza, l'idoneità e poi via ad Appiano. L'Inter prova ad avere lo svizzero già per la gara di campionato in programma domenica all'ora di pranzo. Da svolgere le consuete lungaggini burocratiche - "Domenica forse debutto" - con un transfer da ottenere in fretta e furia per soddisfare le voglie del ragazzo. Nel frattempo la conoscenza con i compagni e con l'ambiente, il primo assaggio di campo.
Da Shaqiri a Mancini, un filo indissolubile lega l'esterno e il tecnico. Dalle parole dell'ex Bayern emerge l'importanza di Mancini nel buon esito della trattativa "Ho sentito Roberto Mancini: mi ha chiamato, lui mi ha voluto fortemente e sono contento di lavorare con lui. Sono molto felice di essere all'Inter".
Un entusiasmo che contagia il Presidente Thohir, sorpreso dall'accoglienza riservata a Shaqiri, e l'intero ambiente Inter. Con Shaqiri e Podolski aumenta il peso in fase offensiva, per accontentare il tecnico mancano ora due innesti. Il problema principale a centrocampo dove serve un uomo di spessore, resta Lucas Leiva il principale candidato, in seguito da tener d'occhio lo sviluppo del settore difensivo. Mancini reclama un rinforzo, vista la lunga squalifica di Juan e la scarsa considerazione di Vidic, ma al momento non è prevista nessuna entrata. Resta, infine, da sciogliere il nodo Osvaldo.