Xherdan Shaqiri sbarca a Milano in serata ed è letteralmente travolto da una folla festante. Il saluto del popolo nerazzurro al nuovo acquisto è fatto di urla, cori, bandiere, è il momento della redenzione, l'addio definitivo a piagnistei e basso profilo. Shaqiri è identikit europeo, giocatore in divenire, tecnico, rapido, per dirla col linguaggio corrente un top player, qualcosa che da tempo all'Inter non si respirava più. Ecco perché, aldilà del nome, è la caratura a scatenare una forte reazione. Si avverte chiara l'intenzione di costruire qualcosa di importante, di accelerare il progetto. Evidente sullo sfondo la figura di Roberto Mancini. L'appeal, la personalità ovunque riconosciuta di un uomo di campo e di calcio, tutto porta a lui in un mercato di nuovo a cinque stelle. Basta Mancini, per convincere calciatori di assoluto livello a sposare nuovamente la povera A. Rifiutato il Liverpool, offerta da 20 milioni, Shaqiri sceglie l'Inter, per il Mancio.
Nella giornata odierna visite e firma, poi l'approccio con i compagni, l'ingresso ufficiale nel mondo nerazzurro. Xherdan Shaqiri gratis per 6 mesi, capolavoro di Ausilio, in seguito il riscatto, fissato a 15 più bonus. Un affare, senza se e senza ma. Riserva al Bayern, stella a Milano, in casa Inter. Podolski e Shaqiri, frecce esterne pronte a innescare Icardi, non più Osvaldo.
Già, perché anche nel giorno di festa, l'Inter si "regala" un momento di negatività. Pablo Daniel Osvaldo si allena a parte, da solo, a tempo indeterminato. Niente Genoa e forse niente Inter. La cessione, sul finire del mercato, resta plausibile, la rottura evidente. Non è tanto lo scatto d'ira verso Icardi, al tramonto di Juventus - Inter, a cancellare quanto di buono mostrato nei primi 6 mesi a Milano, quanto il diverbio forte con Mancini. La società non transige e Osvaldo corre, con la testa bassa, in silenzio.
Sorge quindi un ennesimo quesito, l'Inter può permettersi di lasciare Osvaldo, senza un degno sostituto? Ad oggi, solo Icardi può ricoprire il ruolo di prima punta - Palacio e Podolski sono alternative di ripiego in quel ruolo - con due competizioni, campionato e Europa League, più la Coppa Italia, francamente troppo poco.
Nella giornata di ieri, attorno all'italo-argentino, voci di un possibile interesse di Fiorentina - alla ricerca di un'alternativa al deludente Gomez - Milan - scambio con Pazzini - e Torino, per ora solo accenni, attenzioni. Venti giorni ancora, venti giorni in cui i nerazzurri dovranno concentrarsi sul tassello da aggiungere in mediana e ragionare sulla retroguardia, senza dimenticare Osvaldo.