Hernanes si pone alle spalle di Icardi, defilato, esterno in un tridente chiamato a sorreggere la prima punta e completato da Kovacic e Palacio. Si parte da qui, dalla voglia di Roberto Mancini di correggere l'Inter, dandole un vestito adatto allo scenario dello Stadium. Aspettando Podolski - il tempo non è magnanimo, ma restano ancora due giorni per completare il passaggio e averlo martedì - il tecnico studia comunque un modulo alternativo, sperimentato per altro nell'amichevole di Marrakech. (fonte Sky Sport)
Il brasiliano, al rientro proprio contro il Psg, rappresenta un ibrido interessante. Può infatti giocare sì in zona avanzata, ma senza indebolire eccessivamente la mediana, date le caratteristiche da incontrista e la qualità nel palleggio. Quel che può mancare, in uno schieramento di questo tipo, è la scintilla fisica, l'accelerazione improvvisa, che invece può dare gente come Podolski appunto e Shaqiri.
Il recupero di Palacio e dello stesso Hernanes pone sullo stesso ambito due differenti soluzioni. Continuare sul rodato modulo con un unico trequartista e due punte di ruolo o scoprire con anticipo il futuro? In mediana, certo del posto Medel, con lui Kuzmanovic, mentre si annuncia la panchina per Guarin. Incertezza anche nel reparto arretrato, perché stuzzica l'idea di spostare a sinistra Juan, meno propenso ad offendere, ma di certo in grado di fornire una cerniera difensiva coi fiocchi. Dodò deve ancora assorbire i movimenti da difensore e rischia di essere anello debole. Con l'assenza di Nagatomo, impegnato in Nazionale, a destra tocca a D'Ambrosio, mentre al centro, con Ranocchia, Andreolli o Vidic.