Cerci sceglie il Milan, dopo aver atteso, invano, lo squillo dell'Inter. Podolski chiede spazio e Wenger apre alla cessione. Ausilio vola a Londra, si tratta. Il mercato si snoda sul fronte esterni, profilo tecnico, rapido, qualità a basso costo. Lo spazio economico ristretto induce ad operazioni al risparmio, si tratta sulla base di prestiti, possibilmente senza obbligo di riscatto. 

Mancini punta a modellare l'Inter, cospargendo la rosa di qualità sul fronte d'attacco. Virare dal 4-3-1-2, con Kovacic alle spalle di due punte di ruolo, a un più aperto 4-3-3 o ancor meglio creare un 4-2-3-1 già visto in passato a San Siro. Il tedesco è il tassello più comodo, conosce il grande calcio e nei gunners non trova continuità. 

Un innesto non basta. Ad oggi, solo Palacio nell'Inter può ricoprire quel ruolo e la condizione dell'argentino desta perplessità. L'infortunio sembra aver accelerato il processo d'invecchiamento dell'argentino e, con l'Europa che incombe, occorre creare alternative. Sempre in Inghilterra resta vigile l'attenzione su Salah. Il Chelsea di Mourinho poco conta sull'apporto dell'egiziano e Thohir è pronto ad accontentare Mancini. L'alternativa è Januzaj. 

In mediana, l'idea di rincalzo è Lassana Diarra. Quantità e corsa, in un centrocampo azzoppato dai problemi di Hernanes. L'ex Real non può essere la soluzione, ma è carta conveniente. Una scommessa, l'ennesima. Persa quella M'Vila, l'Inter ritenta, sperando in miglior sorte.