Dopo una sconfitta tutto sembra da cancellare, il risultato stesso ti ricorda con crudeltà che hai sbagliato qualcosa. La nuova Inter di Roberto Mancini è assai lontana dalla macchina perfetta, ma alcuni dettagli della carrozzeria sembrano accattivanti.
La difesa a 4. Non tutti i mali della gestione Mazzarri dipendevano dallo schieramento a tre, ma se nessuna grande squadra europea sceglie un pacchetto arretrato di tre centrali, un motivo ci sarà. La virata sarà valutata più o meno positivamente tra qualche partita, quando il duo Ranocchia-Juan Jesus avrà più padronanza del ruolo e dei movimenti corretti da eseguire.
Il cuore che non pulsa. Il centrocampo guidato da Medel o Kuzmanovic non può che essere simbolo di una vera emergenza. Le squadre di Mancini amano giocare a calcio, un leader tecnico attorno al quale far girare il mondo Inter, se non sarà Hernanes, andrà cercato.
La stella Kovacic. La posizione del talento croato pesa eccome negli equilibri tattici e non solo della Beneamata. Da trequartista può fare bene, anche se vederlo impostare l'azione leggermente più basso non dev'essere una cattiva idea.
Recuperi e attacco. L'incognita Guarin e la condizione psicofisica di Palácio complicano i piani del tecnico jesino, con poche certezze in una rosa comunque da quarto-quinto posto. Se Icardi viene giustamente considerato il top player dell'Inter che verrà, solo Osvaldo sembra essere pronto a segnare con discreta continuità. Il mercato di gennaio potrebbe portare un attaccante esterno che sappia rifornire Maurito, rendendo più imprevedibile e rapida la manovra offensiva.
Quanti dubbi accompagnano il lavoro da svolgere alla Pinetina in settimana. Dalla prossima partita non si potrà più sbagliare, servono punti prima di una pausa quanto mai necessaria.