E' durata un mese l'attesa. E' passato tanto dall'ultima vittoria in Serie A dell'Inter prima di stasera. Era il 24 settembre e l'Inter batteva in maniera matura l'Atalanta in casa per 2-0. Oggi i nerazzurri dopo una crisi davvero tosta, provano a mettere la testa fuori dal tunnel ed a vedere che tempo c'è fuori. Le proporzioni della vittoria al Dino Manuzzi di Cesena non suggeriscono un risveglio imponente. Ma al momento tutto fa brodo e tre punti sono tre punti sempre.
0-1 per l'Inter a Cesena. Non una partita pulita, serena e semplice quella che i nerazzurri vanno a vincere fuori casa. Questa è stata dura da meritare, faticosa. Una di quelle che non aspetti altro che il 90° che si traduce in agonia terminata. Dopo due sconfitte ed un pareggio lo 0-1 in casa di una rognosa squadra che deve salvarsi basta ed avanza. Boccata d'aria, certo non convincente.
Non convincente perché l'Inter poteva fare di più contro un avversario costretto all'inferiorità numerica per un'ora intera dopo l'espulsione del portiere Leali che ha costretto Bisoli a sacrificare Garritano per inserire il secondo portiere, Agliardi. Leali atterrava qualche attimo prima Palacio, in netto ritardo, su bell'imbeccata di un Hernanes oggi fantastico. Mazzoleni, senza esitazione, aveva decretato il rigore. Icardi che non andava in rete da un bel po' ci aveva messo la firma che consentiva all'Inter di poter gestire il risultato e magari osare qualcosina in più col passare dei minuti. L'uscita di Garritano (e non di un attaccante, attenzione, Bisoli ci crede) è una notizia felice per il centrocampo interista: senza le pressione dell'ex Primavera nerazzurro il trio Hernanes-Medel-Kovacic (obbligatorio visti gli infortuni di Guarin e M'Vila) ha libertà d'azione e praterie su cui sgasare in libertà.
Sarà quello lo spartito del match: le due mezzali di Mazzarri che imperterrite attaccano lo spazio di De Feudis, poco protetto da Cascione e Giorgi, più impegnati a tener d'occhio Dodò ed Obi, gli esterni. Sopratutto il nigeriano sarà la causa di parecchi grattacapi per la catena sinistra cesenate per molti minuti del primo tempo prima dello 0-1. La sua velocità non sembra affatta un'arma di riserva e Mazzarri ne giova per due terzi di gara prima che Mbaye dia il cambio dia il cambio a Joel.
La gara è ancora ferma sullo 0-1 a metà secondo tempo, quando Mbaye entra. I minuti continuano a passare ma l'Inter non riesce proprio a chiuderla nonostante le provo molto buone di Hernanes, appunto, e dello stesso Kovacic, alternatisi nei break centrali che hanno messo in crisi il Cesena. La scarsa vena di Icardi e Palacio lì davanti ha però inibito le volontà dell'Inter. Lo 0-1 è rimasto tale anche quando è il Cesena a cercare il gol del pareggio. Bisoli, nonostante l'espulsione e nonostante le avvisaglie di raddoppio interista imminente, non demorde e nella seconda frazione inserisce Hugo Almeida per un Djuric molto fastidioso (dal 1° minuto ha impensierito con il suo fisico Ranocchia) e Alejandro Rodriguez per Giorgi, passando quindi al 4-2-3. Sono le palle inattive le situazioni in cui l'Inter entra più in crisi. Nel secondo tempo, poco prima di altre due delle ennesime cavalcate della coppia Mateo-Hernanes, Marilungo ci prova con un colpo di testa e l'Inter trema. Al 79° Handanovic deve accovacciarsi per respingere il tiro di Cascione spizzato da Hugo Almeida.
Nel rush finale la squadra di Bisoli però agisce (solo) con carattere ed orgoglio, con poca organizzazione ed idee confuse. Il pareggio così non arriva. La squadra è lunga (lo è stata per tutta la gara senza il lavoro di raccordo di Garritano) e le insidie lì dietro continuano ad incombere. Icardi, al 34° della ripresa, sprecherà l'ennesima chance dello 0-2 solo solo davanti ad Agliardi (buona prestazione la sua) prima che Hernanes ci tenti sulla ribattuta. All'84° gol anullato giustamente a Campagnaro, titolare dall'inizio per la prima volta dal 18 settembre al posto di Vidic (Ranocchia scala al centro).
Finirà 0-1 e per l'Inter questi sono tre punti preziosissimi. Affrontare la pericolosa Sampdoria a San Siro mercoledì senza poter sbagliare sarebbe stato per Mazzarri molto difficile. Il Cesena, che potrebbe aver meritato qualcosina di più, cade per la prima volta in casa in quattro gare. La salvezza è l'obiettivo: fortuna che lì dietro Palermo, Chievo, Atalanta e Parma hanno perso. Nell'infrasettimanale si va a Roma e la pasta sarà ancora più dura.
La classifica:
Il gol di Icardi: