Era nell'aria, adesso é ufficiale: Massimo Moratti e la sua famiglia lasciano l'Inter, la gente di Milano, una creatura affascinante e misteriosa, un amore di una vita. Da Angelo al figlio Massimo, sono sempre i ricordi a emozionare i tifosi interisti. La Champions League del 2010, il ciclo Mancini, le grandi vittorie e le grandi cadute. Ieri, 23 ottobre 2014, la separazione.
Ci si aspettava uno scossone in casa Inter. Non é arrivato quello tecnico, con l'eventuale esonero del coach Mazzarri, é invece tempo di pensare al futuro e a una societa più 'social', meno passionale, più austera.
Il calcio come la politica, gli investimenti saranno fatti in base alle risorse e agli obiettivi sportivi raggiunti. Con un occhio ai...tifosi. Sì, perché dopo il caso Guarin pare difficile pensare a un Erick Thohir che decide da solo, senza aver tastato il polso di piazza del Duomo e dintorni.
L'Inter nasce sotto la stella delle banche e dell'austerity. La famiglia Moratti lascia purtroppo in eredità ai nuovi soci alcune magagne non trascurabili. Una su tutte il debito.
Il tifoso interista deve capire il momento, avere fiducia e pensare che si possa sempre fare meglio. Anche dopo aver vinto tutto. Ripartire azzerando tutto, probabilmente a partire dall'anno prossimo, sembra la ricetta migliore.