Samir Handanovic è un campione silenzioso, difficilmente alza la voce, preferisce rispondere sul campo. Ad oggi, lo sloveno è uno dei pochi campioni presenti nell'arsenale di Mazzarri. Un elemento insostituibile, anche a fronte di offerte allettanti. Thohir ha chiuso la porta alle sirene estive, confermando Samir e rinunciando a un possibile tesoretto, pur avendo tra le mani il possibile campioncino del futuro, Bardi. Troppo importante, in un momento delicato di ricostruzione, avere dei punti fermi, ancor più in ruoli delicati. 

Ai microfoni di Sky Sport 24, Handanovic analizza il momento Inter. Le due sconfitte in serie, non preventivate, hanno bloccato la marcia nerazzurra e creato sospetti sulla bontà del lavoro estivo, in fase di uomini e di preparazione. Un problema con diverse sfaccettature, tecnico, mentale, ma anche fisico "Il lato fisico e quello mentale sono collegati, si migliora con il trascorrere dei giorni, allenandosi e giocando. Purtroppo non si può aggiustare tutto dal giorno alla notte. Se migliora la condizione fiisca migliora anche quella mentale. La nostra rosa non è inferiore a quella a chi lotta per il terzo posto. Ma nelle ultime due partite non lo abbiamo dimostrato. Le chiacchiere servono a poco, il campionato è lungo ma se è così qualcosa non va. Noi ci alleniamo su tutto, ma a volte ci sono periodi in cui non va e non riesci a cambiare le cose neanche forzando. Devi solo aspettare, lasciar passare tutto come fosse un fiume e continuare ad allenarti".

Il pubblico nerazzurro ha scelto il colpevole, Walter Mazzarri. Il tecnico è finito sulla graticola, per le prestazioni sottotono della squadra. Alla mancanza di carattere si è sommata una scadente qualità. La tifoseria, esigente, ha risposto con sonori fischi "Le critiche sono normali per tutti quando non vinci e non giochi bene. Normale, quando sei nello stesso posto da 5 anni hai tempo, conosci i giocatori e l'ambiente. Noi abbiamo perso compattezza rispetto all'inizio, quando la squadra si allunga emergono i problemi. Ciò che succede nel calcio non è casuale, bisogna ripartire dalle cose semplici".

Tutti si aspettano molto da Kovacic, l'elemento in grado di accendere la luce. Handanovic non risparmia un consiglio al croato "Ci siamo visti ieri, siamo insieme in camera quando giochiamo in casa. Lui è forte ma gli serve ancora esperienza, deve cambiare cultura del lavoro. Ha un grandissimo talento ma anche margini di miglioramento".

Pazienza, questo la parola chiave "Tutti i giocatori hanno voglia di vincere, che abbiano 30 o 20 anni. Io mi sento maturo e carico, sono in un grande club, ci vuole tempo per riportare l'Inter sul giusto binario".