È già Europa. Il tempo passa in fretta e domani sera, a San Siro, l’Inter è chiamata al secondo impegno in campo internazionale, il primo casalingo, contro i poco conosciuti azeri del Qarabag, nella gara valida per il girone eliminatorio di Europa League.

Già, San Siro. Lo stadio amico che domenica si è trasformato, suo malgrado, nel teatro di una pesantissima sconfitta, quanto mai inaspettata, contro il Cagliari di mister Zeman, ultimo in classifica. Uno psico-dramma collettivo. Tutti a dir la loro, tra rabbia e sgomento perché quel 4-1 pesa eccome. Pochi giorni per decifrare cosa non ha funzionato e sviscerare tutte le possibili soluzioni, pochi giorni per ritrovare fiducia e dimostrare che si è trattato di un incidente. Una messa in scena. Pochi giorni e di nuovo in campo, per la migliore terapia. La prova del 9. Ecco dunque che portare a casa i tre punti giovedì sera è quanto di meglio possa esserci per ritrovare lo spirito e ricongiungersi ad un ambiente che mal ha digerito la drammatica sconfitta subita.

Suonano stonati gli strumenti nerazzurri: che Mazzarri sia riuscito ad accordarli? Nella conferenza della vigilia, il tecnico ha parlato chiaro. Ha ribadito il dispiacere ma soprattutto la volontà di tutti di reagire a quanto accaduto ammettendo qualche errore personale di valutazione, qualche fraintendimento nonché la scarsa continuità di una squadra ancora in costruzione.

Quel che è certo è che il cammino europeo è iniziato con il piede giusto. La vittoria ottenuta al primo turno in trasferta contro il Dnipro, seppur di misura grazie al gol di D’ambrosio, ha aperto la strada ad una cavalcata verso i sedicesimi che appaiono più che raggiungibili, da domani potenzialmente più vicini. Tutti si aspettano una prova di forza. I nerazzurri, in testa al girone, unici a punteggio pieno, sono attesi da una gara di autorità. Aggressività, corsa, dinamismo e cattiveria. Tutto quello che non si è visto contro il Cagliari. Mazzarri avrà però delle grane da risolvere. Oltre Dodò, Jonathan, Vidic (che però risulta tra i 20 convocati) e Campagnaro si ferma anche Kovacic. Il talento croato accusa un affaticamento post traumatico ai muscoli della gamba sinistra e non sarà in campo. Il mister proverà a recuperarlo per la gara di campionato contro la Fiorentina.

PROBABILE FORMAZIONE Ecco che lo scenario che si apre per il tecnico toscano lascia spazio a poche possibilità di schieramento. Probabile impiego del 3-5-1-1 rispetto al consueto 3-5-2. Gli unici esterni a disposizione, Nagatomo e D’ambrosio, a segno contro il Dnipro, impegnati sulle fasce poi spazio ad Hernanes, M’Vila e Kuzmanovic centrali. In attacco il solo Icardi, supportato da Guarin. Osvaldo e Palacio pronti a subentrare dalla panchina. I nerazzuri sono imbattuti in casa in campo internazionale da sette gare e domani cercano i tre punti per mantenere la testa del girone.

QUI QARABAG Non saranno però soli a scendere in campo. Per quanto gli avversari del Qarabag risultino di gran lunga meno quotati, al pari della loro quasi assente nomea internazionale, rappresentano una realtà storica che non deve esser dimenticata ed incarnano quel concetto di aggressività e agonismo, tanto caro a Walter Mazzarri, alla perfezione.

Giocatori esuli in cerca di gloria. Già perché la città che rappresentano non esiste, non più. Fondato nel 1951 ad Agdam, il club è il simbolo di un popolo che non smette di lottare per la propria terra e di onorare chi è caduto per questo. Al centro di una sanguinosa guerra etnica tra Armenia e Azerbaigian per il controllo della regione del Nagorno Karabakh, nel lontano 1992 la città fu conquistata dagli armeni che, per evitare il ritorno azero, la rase totalmente al suolo. E così si presenta ancora oggi, decaduta e militarizzata. Costretti a giocare, a livello internazionale, nello stadio di Baku mentre a livello locale nell’impianto di Quzanli, i ragazzi del Qarabag non possono tornare a casa.

Ma il calcio è uno sport in crescita in Azerbaigian, dove molto è stato investito a livello economico per garantirne lo sviluppo. Già il Neftci arrivò alla fase a girone di Europa League, proprio contro i nerazzurri nel 2012-2013. Persero all’andata in casa salvo poi strappare un 2-2 a San Siro. Domani tocca al Qarabag. Campione nazionale in carica, detentore di 3 coppe nazionali e di una supercoppa, a livello europeo ha davvero del prestigio approdare in uno dei teatri mondiali del calcio. E per questo non avranno nulla da perdere. Dopo aver eliminato il Twente dell’ex interista Castaignos ai preliminari e reduci dal buon pareggio al primo turno contro il Sant Etienne, giocheranno per la vittoria.

Non usa mezzi termini il tecnico Qurbanov in conferenza stampa: “Non auguro a nessuno di vivere la nostra situazione. Mi rattrista molto. Speriamo sempre che la gente si sia informata sulla nostra storia, sul perché non possiamo giocare nella nostra città occupata. Vogliamo la vittoria. Non firmo per il pareggio. Non concederemo all’Inter di fare il suo gioco. Abbiamo studiato bene l’avversario. Sono forti, pe ora favoriti. Cambieranno molto dopo la sconfitta in campionato, con il Cagliari non era la vera Inter. Ci aspetta un match complesso ma faremo di tutto per volgerlo a nostro favore.per noi è una partita eccezionale.”

PROBABILE FORMAZIONE Dunque Qurbanov potrà fare affidamento su due dei quattro brasiliani in rosa: mancheranno Chumbinho e Danilo per infortunio mentre Almeida ma soprattutto Reynaldo trequartista dal passato all’Anderlecht è pronto a dar battaglia. In campo anche Telli e Agolli, nazionali albanesi e il nazionale macedone Muarem Muarem. Per gli azeri un 4-2-3-1 per la vittoria.

C'è chi dovrà riscattarsi da una prova deludente sul campo e chi cercherà la gloria che la storia ha deciso di negargli. I nerazzurri partono nettamente favoriti ma si sa che la voglia e la fame spesso portano alla vittoria insperata. L'Inter dovrà cambiare testa e marcia. Appuntamento a San Siro, ore 21:05.