Conferenza stampa congiunta per Walter Mazzarri e Maurito Icardi. Alla vigilia della sfida di Europa League contro il Qarabag, il tecnico toscano e il giocatore argentino si sono presentati insieme ad Appiano Gentile per rispondere alle domande dei giornalisti e per dare un segnale forte di carica alla squadra dopo la pesante sconfitta casalinga subita in campionato contro il Cagliari di Zeman.
La gara prevista per la serata di domani a San Siro, la prima casalinga in Europa, rappresenta non solo la possibilità di allungare in classifica dopo la vittoria ottenuta contro il Dnipro nel primo turno ma soprattutto la svolta alla prova messa in campo domenica scorsa in campionato. Nel giorno del compleanno il mister, che non tiene particolarmente a festeggiarlo, non si tira indietro e continua ad assumersi le proprie responsabilità per la debacle scorsa.
“Si cerca sempre di essere equilibrati ma non siamo ancora in grado di esserlo del tutto. Il risultato con il Cagliari non è da Inter. Se mi avete seguito dal primo giorno, ho sempre reagito in un certo modo e credo di avere ormai esperienza nel gestire la comunicazione. I ragazzi sono dispiaciuti quanto me per la partita, abbiamo cercato di capire cosa non è andato. Ho sbagliato qualche valutazione, ho sottovaluto la consecutività delle partite. Parlano chiaro, a questo proposito, gli indisponibili di domani. Dobbiamo fare una gara diversa per agonismo, o almeno proveremo a farla. Bisogna far subito capire che è stato un incidente di percorso in una squadra che è in costruzione. Una squadra esperta dove tutti si conoscono riesce a limitare i danni, una in costruzione no. Domenica è stata una gara brutta da ogni punto di vista, potevamo provare ad arrivare con un passivo diverso. Spero che questa partita, se riusciamo a capitalizzarla, possa aiutarci per crescere nel cammino.”
Di certo è soprattutto sull’aspetto psicologico che si è dovuto lavorare in questi giorni. Anche in questo caso la poca conoscenza del gruppo appare, per Mazzarri, una ragione dei fraintendimenti che pure possono esserci stati e che il mister spiega così: “Abbiamo anche analizzato aspetti della partita notando che alcuni giocatori erano poco lucidi. Gli stessi che tre giorni prima avevano fatto una grande gara hanno cambiato ritmo. La conoscenza ancora non perfetta del gruppo ha creato equivoci. Alcuni ragazzi solo successivamente hanno confermato di essere stanchi, di solito quando ci sono dei problemi ne parliamo. Mi aspettavo che qualcuno corresse da me a dirmelo domenica ma non è successo, erano imbambolati. La conoscenza passa da questi momenti.”
Domani sera si allunga la lista degli indisponibili. Oltre a Dodò e Jonathan, anche Kovacic resterà fermo ai box.
“Per quanto riguarda Kovacic, spero che in questi giorni si riesca a fargli passare la stanchezza e il piccolo problema che ha. Spero di averlo in gruppo venerdì. Per quanto riguarda gli esterni invece, quelli sani sono due, Nagatomo e D’Ambrosio, gli altri due come sapete sono indisponibili. Poi c’è anche Obi che all’occorrenza potrebbe fare l’esterno sinistro, già usato una volta. Domani sono abbastanza tranquillo in questo ruolo, i due che ho stanno bene. Sono curioso di vedere che gara possono fare. Ci aggiorneremo per Firenze.”
L’approccio mostrato contro il Cagliari è stato lo stesso visto anche nel primo tempo contro il Torino e il Palermo, le difficoltà non sono mancate e Mazzarri sembra essere d’accordo su alcuni di questi punti.
“Se si intende la difficoltà di studiare la partita, magari la partita viene prima studiata. A Palermo è stato un incidente, contro di noi le avversarie ci pressano alte, danno sempre tutto. Siamo partiti male anche a Torino, poi in altre gare abbiamo fatto bene, come contro il Sassuolo, aggredendo dal primo minuto. È necessario che la squadra acquisisca continuità, è difficile fare tutte le partite con la stessa matrice. Questo intendo quando parlo di squadra in costruzione. È chiaro poi che la mia squadra ideale è quella che aggredisce e gioca in velocità. Ma bisogna tenere sempre conto anche dell’avversario, non giochiamo da soli.”
Mazzarri risponde anche in merito all’impego della difesa a quattro e alla difficoltà di avere molti giocatori in nazionale. “Dissi da subito di voler fare la difesa a quattro, poi ho dovuto cambiare per contingenze mondiali e ho pensato di lavorare per Vidic. Negli Usa, con una gara ogni tre giorni, non c’era tempo di lavorare tatticamente sulla diversità delle due difese. La mia storia dimostra che so cambiare squadra, ma ho avuto poco tempo per provare nuovi meccanismi. Ho anche un gruppo dove ci sono tanti nazionali ed è difficile sfruttare le soste. È anche vero che abbiamo meccanismi che ci permettono di difendere a quattro imponendo il gioco e iniziando l’attacco con tre dietro. Per passare a quattro serve lavorare altrimenti la squadra sbanda.”
Sul rapporto con i tifosi, chiosa sbrigativamente: “Intanto faccio i complimenti ai nostri tifosi per averci incitato comunque fino al 95esimo. A me interessa quello che danno alla squadra. Io sinceramente mi aspettavo peggio, in altre piazze dove ho allenato la squadra veniva fischiata subito. Quando le cose vanno male se la prendono con il più in vista e mi sta bene. So come funziona e non mi fa né cado né freddo.”
“E' necessario che uno, il più vicino a me, faccia da portavoce e dia le mie indicazioni agli altri. Avrei voluto Vidic capitano in assenza di Ranocchia a ha rifiutato perché è rispettoso di chi è qui da più tempo e poi non avrebbe potuto incitare al meglio i compagni per problemi di lingua.”
Mazzarri siede sulla panchina nerazzurra da un anno e qualche mese, e se gli si chiede un bilancio sui progressi della squadra appare compito nella risposta. “Le annate non sono mai confrontabili. Lo scorso anno c’era un’altra situazione. Si è fatto un certo processo, costruendo un gruppo nuovo. Sono passate cinque giornate, non è possibile fare un confronto. L’anno scorso siamo partiti benissimo poi siamo calati, ma c’è stato anche un passaggio societario. È ancora presto. L’unica cosa che conta sono i risultati, l’anno scorso non è andata poi così male visto da dove partivamo. Voglio vedere la reazione ora.”
Sulla gara di domani è categorico: “Il Qarabag non è una squadra conosciuta ma sta bene, è aggressiva, ha buoni giocatori e viene qui senza nulla da perdere. Non sarà facile. È una gara da prendere con le molle. Dobbiamo dimostrare di essere diversi da quelli di domenica, tutti dobbiamo essere concentrati su domani.”
LE PAROLE DI ICARDI L’attaccante argentino si dice dispiaciuto della sconfitta contro il Cagliari. “Si è visto che non eravamo concentrati e loro stavano bene. È stato un errore e speriamo di rimediare auspicando che non succeda più. Del contratto non so nulla, se ne occupa il mio procuratore ma se mi chiamasse per firmare sarei felice. Quando ho lasciato la Sampdoria sapevo che l’Inter era una grandissima squadra e sono felice di essere qui.”
Riguardo al regalo di compleanno per mister Mazzarri: “Il regalo non sarebbe solo per il compleanno, eglio a fine anno, facendo una grande stagione. Ora gli facciamo gli auguri.”
Ed infine un giudizio di Puscas e Bonazzoli: “Stanno facendo bene, segnano molto con la Primavera. Quando vengono da noi sono carichi e contenti, stanno costruendo una grande carriera, lavorao con costanza per diventare professionisti. Se continuano così faranno grandi cose.”