Walter Mazzarri si presenta ai microfoni per raccontare l'avvicinamento alla sfida infrasettimanale contro l'Atalanta di Colantuono. Dalle indicazioni tratte dal pari del Barbera, con un'Inter colpita dalla forza agonistica dei rosanero nella prima frazione, alla forza dei bergamaschi, sconfitti di recente dalla Fiorentina, ma apparsi in ottima forma "Bisogna essere bravi a considerare la tradizione e le valutazioni sull'ultima partita. Sono carichi, tutte le squadre che ci affrontano tirano fuori qualcosa in più ed è normale. Bisogna fare una grande partita. Siamo all'inizio di un nuovo ciclo, ci sono molti giovani, anche stranieri. Quando in campo capiremo che ogni squadra va affrontata alla pari allora potremo fare emergere i nostri valori. Se poi non avviene può succedere che ogni avversario può metterci in difficoltà. I ragazzi lo sanno e spero che domani si vedrà quello fatto col Sassuolo, quando siamo entrati aggressivi e abbiamo visto com'è finita. Bisogna trovare continuità di rendimento sempre".
Importanti le parole riservate ad alcuni uomini chiave nello scacchiere nerazzurro. Quella di domani sera, a San Siro, è la partita di Palacio. L'argentino torna protagonista dal primo minuto, in un'Inter guidata ormai con piena consapevolezza da Mateo Kovacic. Non è tanto la via della rete trovata con continuità a testimoniare la crescita del croato, quanto il piglio assunto in campo, da protagonista. Discorso diverso per Hernanes, difeso da Mazzarri, aldilà della panchina a Palermo. Il brasiliano stenta a decollare e a insidiarlo è ora il rinato Guarin "Quando si gioca ogni due-tre giorni devo fare una rotazione tra i co-titolari. Oggi nel calcio moderno bisogna essere al massimo, tutti devono essere al meglio. Giocando ogni tre giorni però a volte manca l'energia psico-fisica necessaria e io ne terrò conto. Guarin ha fatto bene in Ucraina, lo sapevo, ci ha fatti salire e ha tenuto il colpo. Anche a Palermo ha giocato molto bene, adesso devo verifcare se il ragazzo può fare una terza partita a mille. Devo capire se ha la freschezza di giocare ancora da mezzala, considerando che ho ricambi freschi. Guarin giocherà in quella posizione se starà meglio di altri, ma è un discorso che vale per tutti i ruoli. Ne terrò conto per tutto l'anno, per avere un rendimento alto in tutte le competizioni. Per Palacio è arrivato il momento di giocare dall'inizio e vedere fino a dove arriva il suo rendimento in base allo stato attuale di forma. Lo sa già, era previsto che giocasse dal primo minuto perché la caviglia non gli dà fastido. Vedremo dove arriverà come minutaggio".
Su Kovacic "Io lo speravo, grazie ai miei collaboratori dal punto di vista tattico è migliorato, non solo nella finalizzazione. Sbaglia meno passaggi, passa la palla con i tempi giusti, si muove senza, è più sicuro quando tira perché si è allenato molto. E spero che migliori ancora, ha enormi margini di crescita".
E infine Hernanes "A parte l'altra sera a Palermo che ha commesso errori non da lui, non l'ho mai visto negativo. Col Sassuolo ha fatto due assist, ma da uno come lui ci si aspetta di più. Anche Hernanes lo sa ma è tranquillo, non è al top e lo aspetteremo. Presto sarà determinante nei risultati come in altre partite. A Palermo era complicata, anche il cambio di modulo non lo ha aiutato".
L'ipotesi tridente, per scongiurare difficoltà offensive che tornano a palesarsi a intervalli frequenti "Facile dire che bisogna vincere e l'allenatore deve avere coraggio. Lui deve valutare gli interessi della squadra in base a tanti aspetti. A Palermo per 20-25 minuti ci è mancato solo il gol, ma con i cambi ho voluto dare una mentalità vincente perché ho pensato che fosse necessario vincere pur rischiando di perdere, perché tra due vittorie e una sconfitta e una vittoria e due pareggi è meglio la prima soluzione, anche se perdere non è mai bello. Bisogna assumersi dei rischi in un club di un certo tipo, quando bisogna trasmettere una mentalità a giocatori nuovi e a chi c'era già. I componenti della rosa finora non hanno vinto molto a livello di squadra, bisogna tornare a farlo all'Inter. Abbiamo visto che sbilanciandoci si è rischiato di perdere, anche se al 94' potevamo vincere noi a Palermo. Non mi piace vedere queste occasioni ambo i lati, bisogna avere equilibrio".
Obiettivi concreti, sogni, Mazzarri chiede chiarezza "Quando sono arrivato mi chiedevano l'Europa, è accaduto in piazza Duomo dopo che non c'ero stato da una vita. Era l'unico anno in cui l'Inter non partecipava. In qualche modo siamo entrati in Europa League dalla porta principale. La gente sa valutare le cose, si è iniziato un ciclo, la rosa è cambiata, in ogni reparto aziendale abbiamo fatto bene in base ai nostri parametri. Abbiamo raccolto due pareggi e una vittoria, speriamo che domani si arrivi al risultato. Stiamo andando bene in Europa League, abbiamo vinto su un campo difficile. Poi ci aggiorneremo di volta in volta, più avanti si parlerà di obiettivi pseudo precisi. Juve e Roma? Prima vanno affrontate, si fa presto a fare bilanci dopo una partita. Dipende dal calendario, dal momento, dalle rose, dal recente mondiale. Una società seria sa tutto, è iniziato un ciclo e mi sembra che al di là dei due pareggi questo processo di crescita stia andando per il meglio. Domani sarà un'altra verifica, l'importante è avere le idee chiare".