Il Sassuolo dei giovani, il Sassuolo che piace, sbarca a San Siro, allegro e spensierato. Si gode, al secondo anno in A, il duo Zaza - Berardi, oggi in nero-verde, domani chissà, forse in bianconero. Mazzarri punta a ritrovare la bella Inter vista in pre-stagione. Da dimenticare l'opaca apparizione di Torino. L'undici nerazzurro, imbrigliato dalle idee tattiche di Ventura, si è scoperto privo di sbocchi in una giornata non eccelsa per Kovacic, poco supportato dai movimenti degli esterni.
Sbloccarsi a San Siro, prima dell'esordio nei gironi di Europa League, costituisce viatico fondamentale. Una parola riecheggia nel pensiero del tecnico di San Vincenzo. Fondamentale in un progetto in costruzione, proiettato nel futuro, il lavoro di tutti. Essere gruppo per essere vincenti "Dopo la fine del mercato abbiamo fatto una sorta di patto, concetti che porto avanti da sempre ma che ora sono ancora più forti perché si sta creando un gruppo molto unito, che in campo ora dà l'anima. Non posso svelare cosa ci siamo detti ma conta che loro nelle interviste sottolineino questa cosa. Guarin per due volte aveva le valigie pronte? Gli ho detto di azzerare tutto, l'ho trovato super carico, come se davvero la sua vera storia con l'Inter iniziasse adesso".
Un Mazzarri diverso rispetto a quello della scorsa stagione. Per combattere l'apatia offensiva, l'Inter vara un modulo ricco di qualità, con Kovacic e Hernanes chiamati a far divertire, ma soprattutto a incidere nei momenti difficili. Il rientro di Palacio, dopo i problemi alla caviglia, è il naturale completamento di una scacchiera attentamente costruita. Equilibrio, sostanza, ma non a discapito del bello "La tattica? Ai Mondiali si è visto che chi aggredisce l'avversario soffre meno. Sto lavorando per coniugare la qualità con l'equilibrio e senza pause. Sento qualche genio che dice che il mio è un calcio propositivo, ma quello che conta è che centrocampisti con caratteristiche offensive diano anche una mano in copertura. Voglio un calcio offensivo, con un ritmo più alto. Anche se manca qualcuno, tutti sanno cosa serve, compreso che quando la palla ce l'hanno gli altri bisogna andarla a recuperare.... Dura contro le piccole? A volte produciamo una grande mole di lavoro ma concretizziamo poco. Però con la condizione credo che possa crescere anche la qualità del gioco".
Gli impegni lontano da Milano, nella pausa dedicata alle Nazionali, creano non pochi grattacapi al tecnico, pronto comunque a sostituire uomini non al top "Medel è tornato un po' acciaccato e anche M'Vila non è al meglio. Anche Ranocchia e Nagatomo sono tornati stanchi, ma stanno smaltendo la fatica. Palacio sente ancora qualche dolorino ma la condizione fisica è buona anche perché è un super professionista. Vedrò nella rifinitura, perché non ha i 90' nelle gambe, ma anche Osvaldo ha appena recuperato da un problema. Guarin partirà dalla panchina perché là davanti ho bisogno di uomini con certe caratteristiche".