Il mercato dell’Inter si è chiuso senza il botto finale. Piero Ausilio, a differenza di Adriano Galliani, non ha colpito “nei tre giorni del condor”. Probabilmente il direttore tecnico nerazzurro ha ritenuto completa la rosa, nonostante tre attaccanti siano pochi per affrontare tre competizioni. Due se pensiamo che gli ottavi di Coppa Italia sono fissati in inverno, in coincidenza della riapertura del calciomercato.
Ma il lavoro svolto dall’ex Responsabile del Settore Giovanile è stato eccellente, quasi miracoloso contando i contanti nel portafoglio. Di fronte a mega offerte di club come Real Madrid, Manchester United e Chelsea, che acquistano a fior di milioni e spesso non vendono, o lo fanno con minusvalenze, l’Inter ha ritenuto importante anche e soprattutto rispettare il fair play Uefa.
I nerazzurri, infatti, come scrive oggi Tuttosport, hanno concluso un mercato a “impatto zero”. Presi da svincolati Berni e Vidic, Piero Ausilio ha sborsato solo 8,5 milioni di euro: 2,8 per riscattare le metà di Taider, Biraghi e Khrin, 600mila euro per il prestito di Dodò, 1 milione per M’Vila e 3 milioni per la prima rata dell’acquisto di Medel.
In entrata, invece, l’Inter ha guadagnato 2,75 milioni dalla cessione di Livaja al Rubin Kazan, 2 da quelli di Paramatti e Benedetti. Dai prestiti, poi, ha incassato 250mila euro per Biraghi, 400mila per Duncan e 1 milione subito da quello di Alvarez al Sunderland, con riscatto obbligatorio fissato a 11 mln in caso di salvezza. Prestito oneroso, infine, anche quello di Taider (riscatto a 7 milioni) e Schelotto (obbligo di riscatto a 3).
Inoltre il dirigente, esploso sotto la proprietà di Erick Thohir, è stato bravo a cedere uno fra Alvarez e Guarin. Anzi, non è riuscito di un soffio nella doppia operazione. Con Ricky Maravilla rischia anche di fare un’ottima plusvalenza. C’è anche, però, da considerare che il mercato in Russia e Turchia è ancora aperto: il colombiano piace allo Zenit, ma finora nessun affondo dell’ex club allenato da Spalletti. Possibile un tentativo in extremis, ma difficilmente i nerazzurri si priveranno dell’ex Porto a mercato chiuso e senza una valida alternativa. A meno che non arrivi un’offerta di 18 milioni cash che sarebbero investiti nel mercato di gennaio su Borini o Lavezzi.
Ed anche in questo caso a sorridere, dopo anni di lacrime, sarebbe il bilancio dell’Inter.