Un raggio di sole coperto da nuvole dense di pioggia. Non vive giorni sereni la Lazio del Presidente Lotito, dopo la trattativa Astori e lo scippo di marca giallorossa. L'inizio del mercato aveva segnato, in casa biancoceleste, una forte inversione di tendenza rispetto al passato. Parolo e Basta, colpi importanti, per rilanciare una squadra arricchita dal riscatto di Candreva. Astori era il prototipo perfetto per completare una difesa lo scorso anno spesso in ambasce. Quando la chiusura dell'accordo pareva a un passo e la volontà del calciatore definita, ecco lo scatto della Roma e la resa, incondizionata, della Lazio.
Lo sgarbo ha ridato vigore a malumori sopiti, ma non cancellati, e nel ritiro di Auronzo di Cadore (oggi l'ultimo giorno di allenamenti) sono ricomparsi striscioni contro il Presidente, che nei mesi scorsi aveva esplicitamente richiesto l'appoggio dei tifosi. La società, scossa, è corsa immediatamente al riparo, vagliando le alternative di mercato.
Il preferito è l'olandese De Vrij, in forza al Feyenoord e autore di un ottimo mondiale. A bloccare l'affare la richiesta elevata del club. 9 milioni, questo il valore del centrale, 2 in più di quanto chiesto dal Cagliari per Astori. Tornano di moda quindi alternative passate. Dal ducale Paletta a De Maio, fino alla suggestione Schar. L'idea è di acquisire un difensore nel minor tempo possibile per calmare una piazza di nuovo in subbuglio.