C'era un tempo, non troppo lontano, in cui Juve - Inter era la classica del calcio italiano. Gli eventi hanno frantumato un duopolio da sempre consacrato come il derby d'Italia. Da una parte Calciopoli, la crisi bianconera e il regno di Mourinho, dall'altra, qualche anno dopo, la naturale fine di un ciclo, quello nerazzurro appunto, e la rinascita della Signora sotto la guida di Conte. Raramente, negli ultimi anni, Inter e Juve si sono trovate di fronte con le medesime ambizioni.
La stagione alle porte segna un definitivo cambiamento. L'addio lampo di Conte ha aperto scenari nuovi, l'arrivo di Thohir creato speranze inattese. Inevitabile che sia al tavolo del mercato il rinnovarsi di una rivalità antica. La società bianconera, scossa, ha ripreso le redini del progetto, chiudendo prima l'affare Morata e di seguito il colpo Pereyra. Sì, quel Pereyra identificato da Thohir come perfetto innesto nel centrocampo di Mazzarri. Giovane, duttile, economicamente accessibile.
A Milano hanno gradito il giusto e meditano lo sgarbo. Adrien Rabiot, classe '95, è talento purissimo, che affascina e seduce. Tristemente ai margini del ricco Psg, ha il contratto in scadenza nel 2015 e resta quindi appetibile a molti. In Francia puntano a un'altra stagione di crescita prima di lanciarlo su palcoscenici prestigiosi. Il ragazzo ha altre idee e pare intenzionato a non rinnovare l'accordo con il club in mano allo sceicco Al Khelaifi. La Juve, in caso di partenza a zero, è in vantaggio, l'Inter ci prova, magari garantendo al Psg un diritto al ri-acquisto, proprio come la dirigenza bianconera con il Real nella trattativa Morata.
L'alternativa a Rabiot è il ducale Biabiany, in attesa, sul fronte difesa, dell'accelerata definitiva per Medel. Da sciogliere alcuni nodi con il Cardiff, dopo l'accordo già raggiunto con il giocatore.