Mentre il mercato entra nel vivo, con l'attesa, ormai spasmodica, della controfirma russa sull'accordo per M'Vila e l'accelerazione per il cileno Medel, sempre più convinto dell'ipotesi Inter, torna a parlare Erick Thohir.
La prima Inter del magnate indonesiano, dopo l'ambientamento della scorsa stagione, con l'inizio dell'era post-Moratti, ha segnato un solco importante col passato. Ringiovanimento della rosa e riduzione dei costi. L'addio a diversi senatori e l'acquisto di calciatori nel pieno della maturità sportiva. In quest'ottica è inquadrabile l'arrivo di Vidic, uomo d'esperienza in grado di trascinare un gruppo nuovo, già arricchito anche dalla presenza di Dodò. "Per competere ad alto livello, il club deve avere una rosa dall'età media di 26-27 anni. Massimo Moratti è d'accordo con me, del resto il calcio ormai è cambiato. Non è una questione di mancanza di rispetto verso coloro che hanno contribuito a far trionfare l'Inter nel 2010, ma ormai non c'è altra scelta. Abbiamo dovuto abbassare l'età media, quindi non possono esserci più di 4 giocatori con 32 anni in rosa. Anche Ausilio è d'accordo. Ci vogliono sei giocatori tra i 25 e i 28 anni, lo stesso numero anche per quelli di 22-23 anni. Poi ci vuole un giocatore di grande carisma ed esperienza, un vero leader, e infine tanti giovani dal grande potenziale. Il tutto per essere uniti come una sola forza". (fonte Bolanews)
Da completare la difesa. Prosegue la trattativa per Rolando, ma il Porto non molla e l'Inter punta a qualche uscita, vedi Silvestre, per ottenere il cash necessario alla chiusura dell'affare. Archiviate le pratiche urgenti, si penserà ai colpi più sostanziosi. Il caldo agosto sarà dedicato alla ricerca del centravanti da affiancare ad Icardi, blindato dalla società, dopo le offerte pressanti dell'Atletico, spintosi fino a 22 milioni per l'ex ragazzo prodigio della Samp.
Il preferito resta Jovetic, mentre per il jolly dell'Udinese Pereyra continua il duello a distanza con la Juve. L'Inter ha in mano buone carte, Botta in primis, ma l'operazione non è ancora decollata.
Non solo uomini e innesti di qualità, l'Inter del riscatto dovrà partire, a detta di Thohir, da una flessibilità assoluta, che permetta di cambiare, senza traumi, anche a partita in corso "Non voglio più solo un'Inter con il 3-5-2, ma che usi anche il 4-2-3-1, o altri moduli a seconda delle circostanze dettate dalla partita. Mazzarri ha accettato la mia sfida. Del resto ha avuto il coraggio di puntare su Mateo Kovacic e Mauro Icardi, che poi si sono rivelati importanti per il finale di stagione".