Ritorno a casa. Diego Milito sposa, nuovamente, il Racing Avellaneda, ma soprattutto torna in patria per chiudere una carriera che ha avuto in Europa i momenti più alti. Dalla crescita in Spagna, fino all'approdo in Italia. Genoa e il grifone nel cuore, prima dell'Inter e di Madrid. "All'Inter ho vissuto un ciclo stupendo, pieno di vittorie, che ora si è concluso".

Un ruolo diverso quello che Milito è chiamato ora a ricoprire con la maglia del Racing "Ho sempre avuto la voglia di tornare. Ho parlato anche con Saja e io e lui avremo la stessa ascendenza sul gruppo, il nostro compito è aiutare i giovani. Io mi sono sempre identificato nelle squadre in cui giocavo e i miei obiettivi sono quelli della squadra. E' bellissimo poter tornare e giocare il clasico, è speciale per la gente e per noi. Io sono molto amato dai tifosi del Racing, noi dobbiamo contraccambiare. Se la gente vede una squadra che si impegna la sosterrà perché i nostri tifosi sono così. Ho sempre avuto il sogno di tornare al Racing, questa è casa mia".

Non manca al Principe la voglia di calcio. Il quesito è legato come sempre alla condizione fisica. Nella stagione trascorsa Mazzarri ha avuto raramente a disposizione un Milito in piena forma, soprattutto nella parte conclusiva del 2013. L'esplosione di Icardi ha poi portato all'accantonamento definitivo del centravanti "Sicuramente si farà un buon campionato se lavoreremo bene, è venuto per me il momento di aiutare. Darò tutto quello che ho per questa squadra che mi ha dato tutto. Sto molto bene fisicamente; ho parlato già con Cocca e ho capito che è un allenatore con le idee molto chiare; per quello che riguarda il mercato, ho parlato con dei giocatori che militano in squadre estere per sapere se vogliono tornare a giocare in Argentina.